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Madrid, un sacerdote e un operaio tra le quattro le vittime dell’esplosione del centro parrocchiale

Sale a quattro il numero dei morti provocati dall’esplosione avvenuta a Madrid mercoledì pomeriggio all’interno di un edificio parrocchiale di otto piani: l’ultima vittima è il sacerdote 36enne Ruben Perez Ayala morto dopo il ricovero in ospedale. Deceduto anche l’elettricista 35enne Santos Muñoz chiamato a controllare le caldaie della palazzina poco prima dell’esplosione.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono almeno quattro le vittime e undici le persone rimaste ferite nell'esplosione di una palazzina avvenuta nel pomeriggio di ieri a Madrid. L'ultimo a perdere la vita è stato il sacerdote Ruben Perez Ayala. Sarebbe stata una fuga di gas a provocare la deflagrazione che alle 14.56 di ieri, mercoledì 20 gennaio, ha gravemente danneggiato un edificio parrocchiale di otto piani in via Toledo 98 a Madrid nel quartiere La Latina. Sulla dinamica dell'esplosione sta indagando la polizia con l'aiuto dei vigili del fuoco che hanno effettuato le rilevazioni necessarie a capire cosa abbia provocato la perdita di gas: sembra però che fosse in corso un controllo dell'impianto dell'edificio parrocchiale che è di proprietà della chiesa Virgen de la Paloma che dispone di vari uffici, sale riunioni, un centro di accoglienza della Caritas e tre case per sacerdoti.

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Due delle vittime erano passanti che camminavano per strada, si tratta di un uomo di 85 anni e un'altra persona di 53 anni: di entrambi però non sono state fornite le generalità. Mentre la terza vittima è l'operaio Santos Muñoz, elettricista chiamato a intervenire sull'impianto delle caldaie. L'uomo 35 anni e padre di quattro figli, era giunto poco prima nella palazzina. Con lui c'era il sacerdote 35enne Ruben Perez Ayala chiamato ad assistere gli operai mentre controllavano la caldaia.

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Nelle vicinanze del luogo dell'esplosione ci sono una residenza per anziani ed una scuola. Le forze dell'ordine ed i sanitari hanno provveduto immediatamente ad evacuare entrambe le strutture senza, fortunatamente, registrare alcun ferito. "È stato come un terremoto, pensavo fosse una bomba", spiega un testimone. Tra i feriti più gravi ci sono un uomo di 26 anni, trasferito all'ospedale di La Paz in condizioni piuttosto gravi, un altro uomo di 53 anni soccorso con trauma cranico e ricoverato all'ospedale Ramón y Cajal con prognosi riservata e un terzo uomo, di 29 anni, che ha subito una frattura del perone ed è ricoverato in prognosi riservata.

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