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Madre uccisa a colpi di pistola mentre cerca la figlia scomparsa. Urlava: “Me l’hanno rapita”

È morta uccisa da un commando armato in Messico mentre cercava la figlia scomparsa, Esmeralda Gallardo, 43 anni. I sicari l’hanno colpita a Puebla, nel quartiere dove la figlia Betzabé era stata avvistata l’ultima volta.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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A sinistra la vittima, Esmeralda Gallardo, 43 anni; a destra sua figlia, Betzabé Gallardo di 24 (Fonte: Twitter)
A sinistra la vittima, Esmeralda Gallardo, 43 anni; a destra sua figlia, Betzabé Gallardo di 24 (Fonte: Twitter)

Stava cercando la figlia Betzebé, 24enne scomparsa da un anno e mezzo a Puebla, in Messico, finché è stata avvicinata da un un commando armato di cinque uomini che le ha sparato sette colpi di pistola, uccidendola. È morta così Blanca Esmeralda Gallardo, una donna di 43 anni, ritrovata senza vita ieri davanti a una fermata dell'autobus sull'autostrada "Messico Puebla".

A dare la notizia dell'omicidio è stato l'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu in Messico, che in un comunicato stampa ha esortato gli enti locali a raddoppiare gli sforzi per la ricerca delle persone scomparse e ad assicurarsi che i parenti ottengano un'adeguata protezione, come non è accaduto per la signora Gallardo: "Me l'hanno rapita. Se può ascoltare la mia voce voglio dirle che la amo e che continuerò a cercarla", aveva detto di recente la donna.

La madre temeva che la figlia potesse essere stata rapita da una delle tante gang criminali della zona: gruppi armati di persone che lucrano sullo sfruttamento della prostituzione e sul narcotraffico, spesso responsabili delle sparizioni di giovani messicane. Donne private di colpo della loro vita e dei loro affetti, senza potersi ribellare: quando ci provano vengono picchiate, o peggio, uccise.

Fin dal giorno della scomparsa di Betzabé, la madre si era attivata da subito per ritrovarla: aveva denunciato la sua sparizione alla polizia, ma senza riporre troppe speranze negli inquirenti. Come riportato da Repubblica, la donna aveva scoperto che l’ultimo collegamento del cellulare della figlia era avvenuto proprio davanti a una banca di Villa Frontera. La sua ricerca è partita da lì.

Il cellulare di Betzabé era stato rintracciato tramite Gps alcune settimane fa in casa di una coppia: la polizia è intervenuta e ha arrestato la donna. L'uomo invece, è riuscito a fuggire. Ma nessun dettaglio utile è emerso in seguito all'interrogatorio. Esmeralda non si è mai data per vinta: ha continuato a cercare. Sarebbe stata anche minacciata più volte, finché non l'hanno assassinata per fermarla.

La donna non è stata l'unica vittima tra i  "cercatori di desaparecidos": parenti di persone rapite (quasi sempre donne), che di fronte all'inerzia o all'incompetenza delle autorità locali decidono di condurre indagini per conto proprio. Uomini e donne disperate, che in alcuni casi ritrovano le persone sparite sotto terra, grazie a qualche soffiata anonima. In altri, come accaduto alla stessa Esmeralda, finiscono la loro ricerca sotto i colpi di un'arma da fuoco.

Il numero impressionante di "desaparecidos" messicani

Da quando il Ministero degli Interni del Messico ha iniziato a compilare il "registro degli scomparsi", dal 1964 ad oggi si contano oltre 100mila persone sparite. Quasi nessuno torna a casa. In appena 35 casi sono venuti a galla i colpevoli. È si legge sul sito dell'Onu, che parla di un "sbalorditivo tasso di impunità". Secondo un rapporto dell'Università Iberoamericana dello Stato di Puebla, inoltre, solo nella capitale dello Stato sarebbero scomparse in totale circa 2300 persone. Almeno 16 familiari di queste vittime sono stati assassinati successivamente.

“Chiediamo alla Procura di Stato, al governatore Luis Miguel Barbosa e alle autorità di Puebla: smettete di fare discorsi superficiali e garantite i diritti e l'incolumità delle vittime, i diritti e l'incolumità delle famiglie delle persone scomparse”, ha chiesto il colletivo "Voz de los Desaparecidos en Puebla", il gruppo di attivisti che si battono per ritrovare le vittime di sparizione di cui faceva parte anche Esmeralda.

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