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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Madre e figlie uccise nell’attacco di Hamas: un soldato trova i loro corpi stretti in un abbraccio

Lianne e le figlie Noiya e Yahel sono state uccise durante l’attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre. I corpi delle tre sono stati ritrovati abbracciati, a dimostrazione del fatto che si sono protette fino all’ultimo respiro. A parlare alla BBC sono stati i genitori della donna, i quali non hanno potuto raggiungere Israele per dare l’ultimo saluto alla figlia e alle loro nipotine di 13 e 16 anni.
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Lianne con le due figlie Noiya e Yahel Sharabi
Lianne con le due figlie Noiya e Yahel Sharabi
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Durante l'attacco di Hamas in Israele, nel Kibbutz Be'eri, sono state uccise una madre insieme alle sue due figlie di 13 e 16 anni. Il 7 ottobre scorso la famiglia si trovava nella propria abitazione quando improvvisamente è stata presa d'assalto dal gruppo terroristico.

Le tre donne sono morte subito e quando sono state ritrovate dai propri familiari, la scena è stata molto toccante. "Lianne era una madre devota alle sue figlie, ha cercato di proteggerle fino alla fine" ha raccontato alla BBC la famiglia della donna.

Il corpo di Lianne e quello delle sue figlie Noiya e Yahel Sharabi sono stati trovati incastrati in un abbraccio, dimostrazione del fatto che si sono coccolate fino all'ultimo respiro. "Mia moglie ha fatto quello che qualsiasi madre avrebbe fatto, tenere le sue bambine tra le braccia", ha aggiunto il marito.

Lianne era una donna metà britannica e metà israeliana, insieme con la sua famiglia vivevano in Israele e il luogo in cui risiedevano, in circostanze normali, "era un posto più che sicuro per crescere i bambini: gli asili e le scuole erano ottime, c'era la possibilità di fare sport e gite in bicicletta. Si poteva girare il luogo in maniera tranquilla".

Nonostante ciò, ora "le nostre stupende ragazze non ci sono più", hanno confidato i nonni di Noiya e Sahel alla BBC. Il 7 ottobre gli uomini di Hamas si sono fiondati nel loro Kibbutz, dove la famiglia Sharabi si era trasferita da soli tre anni. "Sono venuta a sapere dell'attacco in televisione e ho provato a chiamare subito mia figlia per chiederle se stessero bene. Non ho ricevuto risposta e questo mi fa pensare che fosse già morta…" ha proseguito la signora Brisley.

Funerali di Lianne, Noiya e Yahel in Israele
Funerali di Lianne, Noiya e Yahel in Israele

Quest'ultima infatti sapeva dove si trovasse esattamente la loro casa e non appena ha saputo dell'assalto ha capito che la recinzione dal quale arrivavano i soldati era proprio quella presente vicino all'appartamento della figlia. "Tutti quelli che erano in strada in quel momento sono stati uccisi o feriti in maniera grave".

Poi la nonna ha proseguito raccontando: "I corpi di mia figlia e delle mie nipoti sono stati trovati da un soldato, erano tutti rannicchiati stretti in un abbraccio". Una scena straziante, anche se la donna ha confidato di aver avuto "un conforto, seppure piccolissimo".

"Ho immagini terribili nella mia mente, sia da sveglia che da addormentata. Posso solo sperare che si sia trattata di una morte rapida senza sofferenza", ha continuato la signora Brisley che ha poi ricordato di quando sua figlia Lianne aveva deciso di vivere in Israele. "Inizialmente era partita per una vacanza- lavoro, poi dopo tre mesi mi ha telefonata dicendomi che aveva incontrato un ragazzo".

Funerali in Israele
Funerali in Israele

Dopo l'incontro, la donna ha deciso di trasferirsi lì dando vita anche ad una famiglia: in Israele sono nate Yahel di 13 anni e Noiya di 16. "Ci correvano incontro e ci abbracciavano ogni volta che arrivavamo ai cancelli dell'aeroporto. L'ultima volta che ho visto mia figlia e le mie nipotine è stato a luglio," ha ricordato infine la nonna.

La signora Brisley non potendo viaggiare e raggiungere il posto, non è riuscita ad essere presente al funerale e ha spiegato di aver dato l'addio solo attraverso un video della cerimonia inoltrato su Whatsapp. "C'erano centinaia di persone, la loro era una famiglia molto popolare, le ragazze erano amate da tutti".

"Siamo distrutti, questo è quello che è e non possiamo cambiarlo. Dobbiamo solo superarlo", ha concluso la donna.

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