Madre e bimba di 7 mesi ricoverate in gravi condizioni a Trieste: sospetta intossicazione da botulino
Una donna e la sua bambina di soli 7 mesi sono ricoverate in ospedale a Trieste con gravi sintomi che fanno sospettare una intossicazione alimentare. L'allarme nei giorni scorsi quando la piccola ha iniziato a star male seguita poi dalla madre. Immediata la richiesta di aiuto ai sanitari e la corsa in ospedale dove entrambe sono state ricoverate dopo l'accesso in pronto soccorso. Le condizioni più serie sono quelle della piccola che è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale triestino.
Secondo quanto riporta Il Gazzettino, il sospetto dei medici è che entrambe siano state vittime di una intossicazione alimentare grave: un avvelenamento da botulino. Il Dipartimento di prevenzione dell’ospedale di Pordenone, che sta seguendo il caso, ha messo sotto esame una confezione di ceci neri che mamma e figlia avrebbero consumato nelle ore precedenti ai primi sintomi. Sarebbe stata la stessa donna a consegnare i resti del pasto alle autorità sanitarie che ora li esamineranno per confermare l'ipotesi botulino.
Il botulismo alimentare è una malattia che porta a una paralisi dei muscoli causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Il batterio può trovarsi in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica ma in qualche caso anche i prodotti industriali. Bastano pochi nanogrammi, una dose piccolissima, per causare la malattia. Ogni anno in Italia si verificano mediamente tra i 20 e i 30 casi d’intossicazione.
I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina. Le persone che hanno ingerito la tossina vanno incontro ad una paralisi neurale, ovvero annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica ad ingerire. Ma anche secchezza della bocca e debolezza muscolare.