Maddie McCann, verso svolta del caso. Per i pm trovato il killer: “Non c’è possibilità che sia viva”
Il caso relativo alla scomparsa di Maddie McCann, la bimba inglese di cui si sono perse le tracce nel maggio del 2007 mentre si trovava in vacanza con i genitori in un resort di Praia da Luz, in Portogallo, quando aveva 3 anni, è sempre più vicino alla svolta. La conferma è arrivata nelle scorse ore dal procuratore tedesco Hans Christian Wolters, che alla stampa britannica si è detto sicuro che Christian Brueckner, al momento primo sospettato per la sparizione della bimba, ha rapito e ucciso Madeleine. Brueckner, 44 anni, si trova attualmente in carcere in Germania per altri reati a sfondo sessuale ma gli investigatori puntano a chiudere l’indagine a suo a carico entro Natale: "Crediamo di aver trovato l’uomo che ha rapito e ucciso vostra figlia. Personalmente penso che una conclusione sarà raggiunta entro l'anno prossimo", ha detto Wolters ai genitori Kate e Gerry McCann secondo quanto rivelato dal Daily Star.
Già nei giorni scorsi Wolters aveva parlato di "nuove forti evidenze" circa il coinvolgimento del 44enne nel caso della scomparsa della bambina. Poi ha rincarato la dose. "Formalizzeremo l'accusa, ma vogliamo aspettare finché non avremo raccolto tutte il materiale possibile", ha aggiunto, definendo le prove in loro possesso "circostanziali e non scientifiche": non esiste cioè la certezza che Maddie sia morta né tracce di Dna della piccola che possano collegare il delitto al principale sospettato. Tuttavia, per il procuratore non ci sono dubbi: "Non posso dire su quali basi ipotizziamo che sia morta ma per noi non c’è altra possibilità. Non c’è alcuna speranza che sia ancora viva", ha spiegato, mentre i genitori della piccola non hanno mai perso la speranza di ritrovarla sana e salva.
Le accuse contro Brueckner potrebbero dunque essere formalizzate a breve, insieme a quelle per altri reati. L'uomo viveva in un camper vicino a Praia da Luz quando Madeleine è sparita. A inchiodarlo ci sarebbe in particolare l’analisi del suo telefono che dimostra la sua presenza al resort dove villeggiava la famiglia McCann nel momento in cui la bimba è sparita e, in aggiunta, la rivelazione di un conoscente dello stesso Brueckner, al quale quest’ultimo avrebbe confessato l’omicidio. Dal canto suo il 44enne, da mesi sospettato principale per la scomparsa della bambina inglese, ha sempre negato il suo coinvolgimento nel caso e ha definito le indagini su di lui "scandalose" in una lettera dalla sua cella in prigione.