Maddie, dal carcere Brueckner rifiuta di collaborare: “Se sono colpevole lo provino”
L'unico sospettato nella scomparsa della piccola Madeleine McCann ha fatto sapere tramite il suo legale che non collaborerà con gli inquirenti tedeschi. Ai media locali, l'avvocato difensore di Christian Brueckner, Friedrich Fulscher ha fatto sapere che il rifiuto di parlare con gli inquirenti non è da intendersi come la volontà di nascondere qualcosa, al contrario, sono gli inquirenti – secondo l'avvocato che rappresenta il pregiudicato tedesco – a dover dimostrare che il sospettato abbia commesso un crimine e non contrario.
In questa prospettiva la maxi-perquisizione del giardino di Hannover è stata bollata dalla difesa del detenuto Brueckner, come un tentativo d'influenzare l'imminente decisione dei giudici sulla condanna che riguarda lo stupro della turista americana in Portogallo, condanna emessa nel 2019 e contro la quale Brueckner ha fatto ricorso. Se questa dovesse essere annullata, infatti, il 43enne tedesco potrebbe uscire dal carcere, avendo terminato di scontare la condanna per droga che lo teneva in carcere. "È più facile ordinare un bicchiere di acqua santa all'inferno, piuttosto che vedere il mio cliente collaborare", ha concluso sarcastico Fulscher.
Silenzio invece dalla famiglia McCann, che in queste settimane ha evitato ogni commento riguardo alle perquisizioni effettuate in Germania, dove alcuni giorni fa sono stati prelevati diversi sacchi con potenziali prove. Di qualche giorno fa è anche la notizia che l'attuale proprietaria della vecchia casa di Brueckner ha lanciato un appello alla procura affinché perquisisca anche i sotterranei della sua casa, acquistata dal pedofilo tedesco tempo fa. "C'è qualcosa che non va in questa casa, a volte ho paura di dormire sopra il corpo di Maddie" ha detto alludendo a una profonda buca scavata sotto la casa da Brueckner anni fa.