Madagascar: è italiano uno dei due uomini bruciati vivi dalla folla ieri
E' italiano uno dei due uomini che ieri sono stati bruciati vivi dalla folla in Magagascar perché sospettati del traffico di organi umani. Ieri si era sparsa la voce, ma oggi la Farnesina ha confermato, dopo che la polizia del paese africano ha reso noto di aver rinvenuto, vicino a uno dei due cadaveri, il passaporto di un nostro connazionale: si chiama Roberto Gianfalla, 50 anni, originario di Palermo e con doppia cittadinanza, italiana e francese. L'uomo è stato linciato ieri insieme a un altro cittadino europeo, per l'esattezza transalpino, nei pressi dei una spiaggia a Nosy Be, paradiso turistico dell'isola.
A far esplodere la rabbia della popolazione è stato il rapimento e l'assassinio di un bambino di otto anni, ai quali poi sono stati sottratti gli organi, ritrovati secondo il racconto di alcuni residenti in un appartamento abitato dall'italiano e dal francese. A quel punto è scattata la rabbia della popolazione, scaturita con una caccia all'uomo e l'uccisione barbara dei due incriminati dell'omicidio del bambino.
Intanto anche il sito Viaggiare Sicuri della Farnesina ha sconsigliato di recarsi in Magagascar. Meta finora considerata tra le più sicure dell'Africa, ma negli ultimi giorni protagonista di numerose violenze: "Nella notte tra il 2 ed il 3 ottobre 2013 si sono verificati gravi disordini e fatti di sangue con manifestazioni violente contro le Autorità locali di polizia a Nosy Be. Pur essendo la situazione dell’ordine pubblico in apparente via di normalizzazione, si sconsigliano al momento viaggi nell’area. A coloro che già si trovassero in loco – scrive ancora il Ministero degli Esteri – si raccomanda, in ogni caso, la dovuta prudenza nelle ore diurne, e si consiglia di evitare spostamenti nelle ore notturne. In caso di eventuali emergenze di contattare l’Ambasciata d’Italia a Pretoria al numero 0027827815972".