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Macellazione del maiale, false scomparse, presunti debiti e fake app: ecco le 4 truffe più gettonate

Anche nei primi mesi del 2023 continuano ad aumentare le truffe: uno studio del sito “Which?” spiega quali sono le quattro più frequenti nel Regno Unito e come evitarle.
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Siamo solo a maggio, eppure sono bastati pochi mesi per confermare il trend degli ultimi anni: secondo uno studio condotto da “Which?”, anche nel 2023 le truffe nel Regno Unito continuano a crescere.

Sono quattro le principali tipologie di truffe che imperversano in questi primi mesi del 2023. La prima prende il nome inglese di “Pig butchering” (letteralmente, "macellazione del maiale”). L’incontro iniziale tra la vittima e il truffatore avviene tramite internet, generalmente su qualche app di incontri.

Questa frode ha tempistiche abbastanza lunghe, perché prevede che il truffatore conquisti la fiducia della futura vittima: i due passeranno quindi la prima fase della conoscenza – non a caso chiamata “fase del mettere all’ingrasso” – a parlare sul sito o sull’app che li ha messi in contatto.

Quando si riterrà di aver raggiunto un buon livello di confidenza, il truffatore proporrà al ragazzo o alla ragazza dall’altro lato dello schermo di spostarsi a parlare su piattaforme private, uscendo così dalla rete di protezione offerta dai siti di incontro.

Generalmente, durante la terza fase l’impostore si presenterà come un investitore di successo, di solito nell’ambito delle criptovalute, offrendo alla vittima la possibilità di investire parte dei suoi risparmi, sotto la sua guida.

Questo tipo di frode, oltre a essere estremamente diffuso, è particolarmente allarmante perché permette di sottrarre alle vittime cifre molto elevate: ad esempio, a una signora di Londra è stata rubata la cifra di £107,000, che credeva di aver investito in un appartamento all’estero per la pensione.

Un altro tipo di truffa molto diffuso è quello dei “finti appelli di persone scomparse”. Come evidente già dal nome, sui social viene chiesto di condividere un post su un falso caso di scomparsa. In situazioni del genere, la comunità social si dimostra estremamente reattiva e quindi il post avrà massima condivisione nel giro di poco tempo. Inoltre, i commenti vengono bloccati, così che non ci sia la possibilità di confrontarsi in merito.

Una volta virale, il contenuto del post viene modificato in qualche proposta di falsi investimenti: ormai, però, il gran numero di condivisioni e “mi piace” ha reso il contenuto del suddetto post credibile e risulta sempre più difficile smascherare la truffa.

Il consiglio per evitare di finire coinvolti è quello di condividere solo appelli che provengono dalla polizia o da organizzazioni ufficiali e certificate.

La terza tipologia individuata da “Which?” è legata a PayPal: tramite la nota app di pagamento, infatti, è possibile ricevere delle “richieste di denaro” da indirizzi apparentemente verificati. Tra gli altri casi, queste richieste sembrano provenire dal dipartimento per la riscossione delle imposte per sollecitare presunti pagamenti arretrati.

Anche in questo caso, il consiglio è di non pagare fatture di cui non si era a conoscenza senza fare prima ulteriori approfondimenti.

L’ultima truffa è quella “classica” delle false app, che installano malware nel telefono che permettono di rubare dati e password. Per evitarla, si suggerisce di cercare il nome del programmatore e controllare quali altre app ha sviluppato in passato, tenendo ben a mente che anche le recensioni possono essere facilmente falsificate.

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