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Guerra in Ucraina

L’Università di Kharkiv è distrutta dalle bombe, il professore fa lezione agli studenti dal bunker

Le immagini diffuse su Telegram di Mikhail Spodarets, docente di letteratura postmoderna all’università di Kharkiv, pesantemente danneggiata dai bombardamenti russi, mentre tiene lezione da una cantina dove ha trovato rifugio: “Stiamo cercando nuove forme per stare accanto ai nostri studenti”.
A cura di Ida Artiaco
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I bombardamenti russi hanno danneggiato pesantemente la V. Karazin Kharkiv National University, una delle più antiche Università dell'Europa orientale con i suoi 215 anni di storia. Così uno dei suoi docenti ha pensato di continuare a fare lezione di letteratura ai suoi studenti da una cantina in cui ha trovato rifugio. E le immagini, finite su Telegram e riprese dall'agenzia di stampa locale Unian, hanno immediatamente fatto il giro del mondo. Mikhail Spodarets, questo il nome del professore, ha tenuto lezione da un sottoscala a Kharkiv per due settimane, mentre sulla sua testa continuavano a cadere le bombe. "Ci si sente più al sicuro in cantina e le sirene non distraggono dagli studi", ha detto Spodarets.

La cantina dell'insegnante aveva tutto il necessario: acqua, una coperta, vestiti caldi e un jack per collegare il computer. "C'era il pericolo che questo seminterrato potesse riempirsi. Io ci ho messo sopra una lastra di cemento con l'aiuto di un vicino", ha spiegato Spodarets. Le lezioni sono riprese all'Università di Kharkiv la scorsa settimana anche se gli studenti continuano a studiare da remoto. "Stiamo cercando nuove forme per stare accanto ai nostri ragazzi. Io ho la possibilità di fare tutto da qui", ha aggiunto il docente, che ha detto: "Insegno letteratura postmoderna e ho pensato che se la letteratura è postmoderna, anche l'insegnante dovrebbe apparire postmoderno".

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All'inizio di marzo, due edifici di una delle più antiche università dell'Europa orientale, l'Università Nazionale di Kharkiv intitolata a V. Karazin, sono stati danneggiati da un'esplosione con una potente onda d'urto: le facciate delle strutture sono state lasciate senza finestre. Non ci sono stati morti o feriti ma l'Università è stata chiusa al pubblico per diverse settimane. Dal 28 marzo gli studenti seguono le lezioni da casa. La rettrice dell'Ateneo, Tetiana Kahanovska, aveva spiegato che "le sedi rase al suolo sono la facoltà di economia e fisico-tecnica, la scuola d’imprenditoria, l’Istituto di amministrazione pubblica, l'intero complesso sportivo, la clinica universitaria, due dei 9 dormitori studenteschi. È stata danneggiata la biblioteca universitaria nella quale sono conservate delle antiche stampe e il museo naturale con i suoi esemplari unici", aggiungendo che "continuiamo a lavorare. Manteniamo, conserviamo e ricostruiamo quello che possiamo. Decani e professori raccolgono vetri rotti, preservano dalle gelate e dagli allagamenti la strumentazione dei laboratori, i libri e a volte oggetti preziosi quale, per esempio, l’erbario ritenuto patrimonio nazionale. È difficile, ma la comunità universitaria dimostra l’unione e il carattere".

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