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Guerra in Ucraina

L’Unione europea pronta a nuove sanzioni contro la Russia: ma c’è il nodo dell’energia

L’Unione europea si sta preparando a discutere un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin, se non fermerà l’invasione dell’Ucraina. Si parla anche di misure contro il settore energetico, ma non tutti i Paesi Ue la pensano allo stesso modo.
A cura di Annalisa Girardi
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"Dobbiamo fare in modo che non ci siano scappatoie e che l'effetto delle sanzioni sia massimizzato. Stanno davvero danneggiando l'economia russa, ne vediamo le turbolenze. E vista la sfrontatezza del Cremlino verso i civili, stiamo lavorando a un ulteriore pacchetto di sanzioni": lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con Mario Draghi, oggi a Bruxelles per discutere della guerra in Ucraina e dell'impatto del conflitto sui Paesi Ue.

Domani la Commissione Ue, ha annunciato von der Leyen, presenterà una proposta su come mettere fine alla dipendenza dell'Europa dal gas e dal petrolio russi: "Questo vuol dire diversificare i nostri fornitori di energia, passare al gas liquefatto e altri gasdotti, rafforzare l'investimento sulle rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica", ha spiegato von der Leyen.

Anche Draghi ha parlato di sanzioni senza precedenti, sottolineando l'importanza di procedere velocemente sul fronte della diversificazione. Nelle ultime settimane il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è volato sia ad Algeri che nel Qatar, accompagnato dall'amministratore delegato dell'Eni, per assicurare al Paese la fornitura di gas in modo da scongiurare una crisi energetica se le sanzioni dell'Occidente alla Russia dovessero impattare anche questo settore.

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Che è esattamente ciò che continua a chiedere l'Ucraina. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, condannando l'aggressione della Russia, ha sottolineato come "azioni di contrasto devono essere rilevanti" e in questo senso ha chiesto "altre sanzioni dure contro Mosca, altre armi, inclusi aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea per l'Ucraina".

Del fatto che le sanzioni, se il piano di Vladimir Putin non si dovesse fermare, possano coinvolgere il settore energetico hanno parlato i capi di Stato e di governo europei nei giorni scorsi e il tema dovrebbe anche essere sul tavolo del prossimo Consiglio Ue informale, che si terrà a Versailles tra giovedì e venerdì. Ma il tema è delicato e non tutti i Paesi sono esposti allo stesso modo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito sulle conseguenze di una messa al bando del gas e del petrolio russi dall'Ue. In questo modo si metterebbe a rischio la sicurezza energetica europea, ha detto: "L'Europa ha deliberatamente esentato dalle sanzioni le forniture energetiche dalla Russia. Al momento non è possibile garantire in altro modo le forniture energetiche per la generazione di calore, la mobilità, l'elettricità e l'industria. Sono pertanto essenziali per la fornitura di servizi pubblici e per la vita quotidiana dei nostri cittadini".

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