L’Unione europea impone sanzioni a Lukashenko e la Bielorussia diventa no-fly zone
Il dirottamento del volo Ryanair, costretto ad atterrare a Minsk, e l'arresto del giornalista dissidente Roman Protasevich, sono diventati un caso diplomatico. L'Unione europea, che da subito ha duramente condannato l'accaduto, ha infatti deciso di imporre nuove sanzioni al Paese di Alexander Lukashenko, vietando al tempo stesso alle compagnie bielorusse di sorvolare lo spazio aereo dell'Ue. Così come è stato chiesto a quelle europee di evitare quello bielorusso. La Bielorusian Airlines non potrà quindi sorvolare lo spazio aereo dell'Ue e i voli di tale compagnia non potranno accedere agli aeroporti sul suolo comunitario. Al tempo stesso per tutte le compagnie Ue la Bielorussia diventerà no-fly-zone.
La condanna delle istituzioni europee
I leader degli Stati membri chiedono il rilascio immediato di Protasevich e della sua compagna, spingendo perché venga avviata al più presto un'investigazione sul dirottamento dell'aereo Ryanair. Ieri sera si è riunito il Consiglio europeo chiamato a decidere che azioni intraprendere dopo l'accaduto: "Il dirottamento del volo Ryanair è inaccettabile, ci sarà una forte risposta dall'Ue. Lukashenko deve capire che il suo comportamento avrà delle conseguenze", ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sottolineando che ci saranno delle "sanzioni contro le persone e le entità coinvolte nel dirottamento, contro il settore dell'aviazione bielorusso e contro i finanziatori del regime".
Anche dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, sono arrivate gravi condanne: ha affermato che bisogna "dimostrare che l'Europa non è una tigre di carta" e che "nuove minacce alla nostra sicurezza impongono una forte voce europea". E ancora: "I fatti della Bielorussia, con l'ipotesi di un dirottamento di Stato di un aereo civile per arrestare oppositori del regime, ci impongono un salto di qualità e tempestività della nostra risposta".
Il video di Protasevich nel centro di detenzione
I canali vicini al regime di Lukashenko hanno pubblicato un video in cui si vede Protasevich in cui il giornalista afferma di essere trattato in modo corretto nel centro di detenzione di Minsk dove si trova: "Sto collaborando con le autorità sui disordini che ho aiutato a organizzare", lo si sente affermare. L'uomo appare però visibilmente segnato e sotto stress, con dei lividi sulla fronte che come scritto dalla testata indipendente Meduza, potrebbero essere segni di percosse. Svetlana Tikhanovskaya, la leader dell'opposizione bielorussa, ha condiviso il video, scrivendo: "I canali di propaganda del regime hanno pubblicato un video di Roma Protasevich sotto arresto mentre conferma di essere trattato secondo la legge al centro di detenzione di Minsk. Roman appare stressato fisicamente e moralmente. Chiedo il suo immediato rilascio, così come quello di tutti i prigionieri politici".