Lunedì riprendono i negoziati tra Russia e Ucraina: tre giorni di colloqui per la pace, le novità
Riprendono domani, lunedì 28 marzo, i negoziati di pace tra Russia e Ucraina e con una grossa novità rispetto alle ultime trattative. Dopo i colloqui in video conferenza dei giorni scorsi, infatti, i nuovi incontri si svolgeranno di nuovo con faccia a faccia tra le due delegazioni e in un paese terzo che questa volta è la Turchia e non più la Bielorussia. Lo ha reso noto David Arahamiya, membro della delegazione ucraina. Kiev e Mosca dunque hanno trovato l'intesa sul Paese terzo in cui tenere i colloqui di pace, scegliendo la città di Istanbul, in Turchia. Del resto la Turchia da giorni si sta esponendo, proponendosi come mediatore tra le due delegazioni e ha premuto su entrambi i governi per arrivare a un nuovo faccia a faccia. Nei giorni scorsi era stata già sede di un faccia a faccia tra i due ministri degli esteri Lavrov e Kuleba, rivelatosi però infruttuoso.
Negoziato tra Ucraina e Russia a Istanbul
Il presidente turco Tayyip Erdogan ha avuto oggi una telefonata col suo omologo russo Vladimir Putin in vista del nuovo round dei negoziati di pace con l'Ucraina che si svolgeranno lunedì in Turchia. Secondo quanto rende noto Ankara, Erdogan ha sottolineato a Putin la necessità di un cessate il fuoco immediato e migliori condizioni umanitarie dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca. "Erdogan ha fatto notare l'importanza di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina , l'attuazione della pace e il miglioramento delle condizioni umanitarie nella regione", ha affermato il suo ufficio in una nota, aggiungendo che i due leader hanno concordato che il prossimo round di colloqui del comitato di pace tra Ucraina e Russia si terrà a Istanbul.
Nuovo round di negoziati tra Kiev e Mosca: Turchia mediatore
Il nuovo round di negoziati potrebbe essere quello decisivo visto che le due parti hanno già concordato che non si tratterà di un singolo giorno ma di ben tre giorni di trattative ininterrotte. Si comincia domani e si andrà avanti fino al 30 marzo prossimo. "Oggi è stata presa la decisione di tenere il prossimo round di trattative dal vivo con le due delegazioni in Turchia il 28-30 marzo" ha annunciato con un post su Facebook il deputato ucraino. Il primo giorno, però, probabilmente sarà interlocutorio e le parti, dopo l'arrivo in Turchia, avranno un colloquio con i mediatori turchi prima della trattativa vera e propria. Il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, infatti ha spiegato che il faccia a faccia tra le due delegazioni ci sarà dal 29 al 30 marzo.
Ankara: Accordo tra Russia e Ucraina su 4 punti chiave
Le richieste di Kiev a Mosca restano le stesse ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato questa settimana che Russia e Ucraina sembrano aver raggiunto un'intesa su quattro punti rispetto ai sei che sono oggetto principale dei negoziati di pace. Uno dei punti su cui le parti sono ancora molto distanti sono ovviamente le controversie territoriali. "Il primo capitolo riguarda l'adesione dell'Ucraina alla Nato, un punto su cui il presidente ucraino Zelensky ha già compiuto un passo indietro. Il secondo riguarda il riconoscimento del russo come una lingua ufficiale del Paese e anche su questo Zelensky ha accettato. Maggiori criticità presenta il disarmo. Kiev non accetterà di rimanere completamente disarmata, ma è pronta a fare concessioni. Il quarto capitolo riguarda la sicurezza collettiva e anche qui Zelensky ha mostrato un atteggiamento collaborativo", ha detto Erdogan. Non ci sono avvicinamenti invece su Donbass e Crimea. "L'Ucraina vede minacciata la propria integrità territoriale e per questo non è disposta a trattare sullo status di Crimea e Donbass. Tuttavia Zelensky ha compiuto una mossa molto intelligente a indire un referendum sul Donbass", ha detto Erdogan. Sulla posizione di Ankara: "Al presidente russo Vladimir Putin lo dico sempre, in ogni incontro dal 2014, che la Turchia non accetta quest'invasione", ha ribadito Erdogan. Che ha poi aggiunto: "Potrei incontrare Putin nei prossimi giorni e fare un punto. Gli chiederò di essere l'architetto delle prossime mosse verso la pace. Dovremo lavorare per un uscita onorevole da questa situazione".