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L’ultimo discorso di Stoltenberg alla Nato: “Spendere il 2% del PIL per la difesa non basta più”

“Gli alleati devono essere pronti a pagare il prezzo della pace. Le spese al 2% del Pil non sono più sufficienti a garantire la sicurezza”, è l’avvertimento di Jens Stoltenberg nel suo ultimo discorso come Segretario generale della Nato.
A cura di Giulia Casula
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Nel suo ultimo discorso prima di lasciare l'incarico, il segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg è tornato a insistere sulla necessità da parte dei Paesi dell'Alleanza atlantica di aumentare le spese per la difesa.

"Durante il mio mandato come Segretario generale, la rilevanza della Nato è stata messa in discussione. L'Alleanza è stata descritta come divisa, obsoleta, con il cervello morto. Ma la realtà è che la Nato è forte, unita e più importante che mai", ha scritto.

Dopo un decennio alla guida dell'Allenza atlantica, il segretario uscente ha voluto lasciare in eredità il suo manuale d'istruzioni per la futura agenda Nato. "Gli alleati devono essere pronti a pagare il prezzo della pace. Le spese al 2% del Pil non sono più sufficienti a garantire la sicurezza", ha avvertito.

Secondo Stoltenberg, che si prepara a lasciare il posto al primo ministro olandese Mark Rutte,  gli alleati devono essere "disposti a pagare il prezzo della pace. Più soldi ci sono, più forti sono le nostre difese, più efficace è la nostra deterrenza, maggiore è la nostra sicurezza", ha ribadito. "La buona notizia è che abbiamo mantenuto l'impegno preso dieci anni fa, ovvero di spendere il 2% del Pil per la difesa, ma la cattiva notizia è che questo non è più sufficiente a tenerci al sicuro", ha detto ancora.

Il segretario uscente riconosce che il potere militare abbia i "suoi limiti", per cui lo scopo di ogni futura operazione  al di fuori del territorio della Nato "deve essere chiaramente definito. Dobbiamo essere onesti su ciò che possiamo o non possiamo ottenere", ha continuato.

Nel suo discorso, il numero uno dell'Alleanza Atlantica ha concentrato la sua riflessione sul conflitto tra Mosca e Kiev. Per Stoltenberg, nei negoziati il governo ucraino dovrebbe porsi "in una posizione di forza" nei confronti del Cremlino, e "ogni futuro accordo di pace deve essere sostenuto da un forte e prolungato supporto militare, non solo da pezzi di carta", ha ribadito.

"Dobbiamo parlare con i nostri vicini, per quanto difficile possa essere; ma il dialogo funziona solo se è sostenuto da forti difese", è tornato a insistere, prima di rivolgere un monito a Washington e a Bruxelles: "Investire nelle relazioni transatlantiche e evitare l'isolazionismo fra Ue e Stati Uniti "è l'unica strada vincente", ha sottolineato. "Abbiamo sentito voci su entrambe le sponde dell'Atlantico che chiedevano all'America e all'Europa di separarsi. Concentrarsi su interessi nazionali miopi piuttosto che sulla cooperazione a lungo termine non ci servirà a nulla. L'isolazionismo non terrà nessuno al sicuro", ha concluso.

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