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Luigi Mangione sempre più vicino alla richiesta di pena di morte: “È un pericolo”, atteso in tribunale

Il Dipartimento di Giustizia Usa ha ufficialmente informato la corte federale di New York che si occupa del caso di Luigi Mangione, che oggi si presenterà in tribunale, che chiederà la pena di morte per il 26enne se il giovane verrà riconosciuto colpevole dell’omicidio del Ceo di United Healthcare Brian Thompson.
A cura di Susanna Picone
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I procuratori federali USA hanno formalmente notificato alla corte l'intenzione di richiedere la pena di morte per Luigi Mangione, il ventiseienne accusato di aver ucciso in strada a Manhattan Brian Thompson, amministratore delegato della divisione assicurativa di UnitedHealth Group.

L’agguato – un brutale omicidio immortalato dalle telecamere di sicurezza – risale al 4 dicembre dello scorso anno. Il killer venne poi individuato e arrestato dopo una caccia all’uomo durata cinque giorni.

Luigi Mangione, americano di origini italiane, è atteso oggi in tribunale federale a Manhattan per l'udienza di imputazione. In un procedimento parallelo presso la giustizia statale di New York, si è già dichiarato non colpevole.

A inizio aprile il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bondi aveva annunciato l'intenzione del Dipartimento di Giustizia di perseguire la pena capitale per l’uomo. La notifica depositata nelle scorse ore dalla Procura federale di Manhattan formalizza questa volontà.

Per i procuratori Luigi Mangione "rappresenta un pericolo futuro", avendo lui espresso l'intenzione di colpire un intero settore industriale attraverso un atto di violenza mortale e di incitare opposizione politica e sociale contro il sistema sanitario privato americano.

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L’omicidio a New York del Ceo Brian Thompson ha scatenato reazioni contrastanti nell'opinione pubblica americana e non solo, tanto che molti hanno espresso solidarietà a Mangione, diventato quasi un idolo per alcuni e descritto in qualche modo come un "simbolo di protesta" contro l'alto costo delle cure mediche negli Stati Uniti e il potere delle assicurazioni sanitarie di negare il pagamento di trattamenti salvavita.

All’udienza di oggi si prevede che Mangione si dichiari non colpevole di quattro capi d'accusa federali, tra cui l'omicidio con arma da fuoco, che prevede la pena di morte. Mangione è attualmente detenuto in una prigione federale a Brooklyn.

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