Luigi Mangione incriminato per omicidio a livello federale: nuovo passo verso richiesta della pena di morte

Luigi Mangione è stato incriminato a livello federale per l'omicidio del direttore generale della UnitedHealthcare Brian Thompson, 50 anni, avvenuto fuori da un hotel di Manhattan il 4 dicembre scorso. Quanto avvenuto ieri, giovedì 17 aprile, è un passaggio necessario affinché i pubblici ministeri possano chiedere per l'imputato la pena di morte.
L'atto di accusa emesso dalla giuria popolare (grand jury) presso il tribunale federale di Manhattan accusa Mangione anche di due capi d'imputazione per stalking e per possesso di armi da fuoco. È accusato anche di omicidio colposo. Non è ancora chiaro quando il 26enne verrà processato, riporta il Guardian.
Mangione, laureato all'Università della Pennsylvania (una delle otto che fanno parte della prestigiosa Ivy League), proviene da un'importante famiglia del settore immobiliare del Maryland. Il 26enne a dicembre aveva sparato alla schiena a Thompson, mentre si recava alla conferenza annuale degli investitori di UnitedHealthcare.
La procuratrice generale degli Stati Uniti Pamela Bondi (la Ministra della Giustizia dell'amministrazione Trump, ndr) ha annunciato di aver dato indicazione ai procuratori federali di Manhattan di richiedere la pena di morte, dando seguito alla promessa elettorale del Presidente Usa di perseguire con vigore la pena capitale.
Si tratta del primo caso richiesto dal Dipartimento di Giustizia da quando il presidente è tornato in carica a gennaio, con la promessa di riprendere le esecuzioni federali, sospese durante la precedente amministrazione.
L'omicidio e la successiva caccia all'uomo, durata cinque giorni e che ha portato all'arresto di Mangione, avevano scosso la comunità imprenditoriale, spingendo alcune compagnie di assicurazione sanitaria a passare al lavoro da remoto o alle assemblee degli azionisti online.
Ha tuttavia anche galvanizzato i critici dell'assicurazione sanitaria, alcuni dei quali si sono schierati apertamente a favore di Mangione, facendogli da portavoce delle frustrazioni per i dinieghi di copertura e le ingenti spese mediche.