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Lucy muore a 17 anni in Uk, soccorsi lasciano corpo a terra per 10 ore: “Lite su chi doveva intervenire”

Il corpo della ragazza è stato lasciato sul pavimento della sua camera da letto, in Scozia, per quasi 10 ore dai soccorritori dopo che polizia locale e sanitari hanno litigato su chi dovesse occuparsene. “Sono rimasti in strada a litigare e a creare una scenata davanti ai vicini, nel momento peggiore della mia vita” ha rivelato la madre della 17enne.
A cura di Antonio Palma
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Il corpo senza vita di una studentessa britannica di 17 anni, morta improvvisamente in casa per un malore, è stato lasciato sul pavimento della sua camera da letto per quasi 10 ore dai soccorritori dopo che polizia locale e sanitari hanno litigato su chi dovesse occuparsene. La terribile storia, denunciata dai familiari della ragazza, è avvenuta la scorsa settimana e ha avuto come scenario la casa di famiglia della 17enne a Johnstone, in Scozia.

Erano stati gli stessi parenti a chiamare i soccorsi ma all'arrivo dei paramedici era troppo tardi e la ragazza è stata dichiarata morta nella sua camera. Sorprendentemente, però, oltre alla tragedia appena avvenuta, i parenti hanno dovuto subire anche l'affronto di vedere quel corpo a terra per dieci lunghe ore.

Anziché rimuovere la salma, infatti, il personale dell'ambulanza e la polizia hanno trascorso le successive nove ore e mezza a litigare se l'adolescente fosse da considerare un'adulta o una bambina e dunque quale dovesse essere il protocollo corretto e chi e come dovesse occuparsene.

"A me è stato permesso solo di sdraiarmi sul pavimento e coccolarla, ma niente di più, e anche questo solo perché non potevano più dirmi di no e io ero sdraiata fuori dalla porta della sua camera da letto" ha rivelato la madre.

La situazione si è sbloccata solo quando è arrivato un capo detective che ha immediatamente chiamato un'ambulanza privata per portare via il corpo. La madre e due dei fratelli della 17enne, che erano in casa al momento dei fatti, sono rimasti traumatizzati dalla terribile esperienza e hanno deciso di denunciare pubblicamente l'accaduto.

"Io sono crollata in ginocchio nel giardino. Piangevo e urlavo. Ero chiaramente in difficoltà ma loro sono rimasti in strada a litigare e a creare una scenata davanti ai vicini, nel momento peggiore della mia vita" ha dichiarato la donna, rivelando che solo il giorno dopo la polizia si è recata presso la casa per scusarsi e per comunicare alla famiglia che avrebbe avviato un'indagine sui fatti.

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