L’Ucraina può riprendersi la Crimea: nuova ondata di aiuti e armi da Usa e Europa a Kiev a Ramstein
Gli Stati Uniti sono pronti a inviare altri 2,5 miliardi di dollari di armi all'Ucraina. Un nuovo pacchetto che porta a 24,7 miliardi di dollari il valore totale dell’assistenza militare approvata dall’amministrazione Biden per l’Ucraina dal suo insediamento.
In una nota, il dipartimento della Difesa Usa ha precisato che gli aiuti includono nuove munizioni per i sistemi terra-aria Nasams; otto nuovi sistemi Avenger per la difesa aerea; 59 mezzi corazzati Bradley; 90 veicoli da combattimento Stryker; 53 mezzi corazzati Mrap resistenti alle mine terrestri; 350 veicoli corazzati ad alta mobilità; e nuove forniture di missili e proiettili di artiglieria per i sistemi Himars.
L'esercito americano consegnerà inoltre all'Ucraina 53 veicoli corazzati antimine (Mrap) e 350 veicoli da trasporto M998, i famosi Humvee.
Non solo Usa. Anche il Regno Unito si è impegnato a inviare a Kiev 600 missili Brimstone aggiuntivi; la Danimarca 19 cannoni Caesar di fabbricazione francese; la Svezia i semoventi Archer.. Londra aveva già promesso 14 carri armati pesanti Challenger 2 a Kiev, e la Polonia si dice pronta a consegnare 14 carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca.
Intanto a Ramstein, nella base statunitense in Germania, si riuniscono i ministri degli Esteri di una quarantina di paesi che sostengono Kiev nella guerra contro la Russia. “Ci aspettiamo decisioni importanti”, dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che attende una svolta e un nuovo salto di qualità nella fornitura di aiuti militari, che ha poi ringraziato il suo omologo statunitense Joe Biden per il nuovo pacchetto di aiuti militari: “Grazie presidente per aver fornito all’Ucraina un altro potente pacchetto di sostegno del valore di 2,5 miliardi di dollari”, ha scritto sul proprio profilo Twitter.
Sempre gli Usa hanno confermato il sostegno incondizionato a Kiev anche per quanto riguarda la Crimea, annessa “illegalmente" dalla Russia negli anni scorsi. "La Crimea è parte integrante dell'Ucraina e Kiev ha tutto il diritto di riprenderla", ha detto la vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh, sottolineano comunque come la Casa Bianca non detti gli obiettivi e i tempi delle operazioni militari e che gli ucraini decidono in modo sovrano.