L’Ucraina ha scambiato soldati vivi con militari russi morti
Tra le rovine di un villaggio alla periferia di Kiev, sei corpi di soldati russi uccisi in azione sono stati scambiati con due prigionieri di guerra ucraini in un raro caso di scambio non ufficiale tra gli eserciti di Kiev e Mosca. A riportare la notizia è il giornale ucraino Kyiv Independent, sottolineando che si stratta di un accordo tra le parti a livello locale in una zona dove gli scontri ravvicinati tra i due eserciti sono stati drammatici tanto che sui campi di battaglia giacciono ancora oggi decine di cadaveri di militari insepolti, come hanno confermato i reporter sul campo del Sydney Morning Herald. La zona é quella vicino alla città di Rusaniv, a est di Kiev, dove da giorni si combatte per conquistare le vie di accesso alla capitale ucraina e dove ormai le vittime russe trovano posto solo in fosse comuni scavate in mezzo ai campi.
Secondo quanto racconta il quotidiano ucraino, i sei militari russi morti facevano parte di una squadra di combattimento inviata vicino a Rusaniv, a circa 40 chilometri a est di Kiev, per proteggere un ponte poi fatto saltare dagli ucraini. Sono caduti in una imboscata delle truppe di Kiev e lasciati lì per giorni. Dopo un accordo tra le due parti, di raccogliere i cadaveri dei soldati morti son stati incaricati i servizi di emergenza ucraini. Un compito drammatico e difficile visto che le salme già in decomposizione devono esser prelevate da campo di battaglia e trascinate sull'altra sponda con barche a causa del crollo del ponte. D'altra parte, vengono consegnati a membri locali della Croce Rossa per essere restituiti. Attraverso negoziati tre le due parti, con la mediazione di civili, è stato concordato lo scambio: sei corpi russi per due soldati ucraini vivi tenuti prigionieri in seguito agli ultimi combattimenti nella zona.
I militari russi avevano insegne della 21a brigata meccanizzata delle forze armate di Mosca ma pare che nessuno avesse con sé documenti di identità. La scelta potrebbe essere dettata dal fatto che Kiev ha spesso usato documenti trovati sui militari russi morti per fare propaganda. "Prima dell'attacco gli hanno semplicemente tolto le carte d'identità. Niente tesserino, niente piastrine, niente. Non capiamo perché " affermano i soldati ucraini. Alcune delle vittime son state comunque identificate attraverso altri oggetti trovati addosso o sul luogo di battaglia come bigliettini e altri oggetti.