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Guerra in Ucraina

L’Ucraina ha presentato le sue tre condizioni per la pace con la Russia: ecco quali sono

Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha illustrato le tre condizioni fondamentali poste da Kiev per eventuali negoziati con la Russia volti a porre fine alla guerra.
A cura di Davide Falcioni
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Alla vigilia dell'attesissima telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin sul un eventuale cessate il fuoco in Ucraina il ministro degli Esteri di Kiev, Andrii Sybiha, ha illustrato le tre condizioni fondamentali per eventuali negoziati con la Russia volti a porre fine alla guerra.

In un’intervista rilasciata oggi a RBC-Ucraina, Sybiha ha confermato che alcuni principi restano non negoziabili per Kiev, rifiutando tuttavia il concetto di "linee rosse". "Ci sono elementi fondamentali che non possono essere messi in discussione", ha affermato. Tra questi, il primo e più importante è il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina. Il ministro ha ribadito che Kiev non riconoscerà mai i territori annessi dalla Russia, posizione già espressa dal presidente Volodymyr Zelensky il 12 marzo.

Il secondo punto chiave, ha spiegato Sybiha, è il diritto dell’Ucraina di scegliere le proprie alleanze internazionali. Il ministro ha sottolineato che nessun Paese deve avere potere di veto sulle aspirazioni di Kiev di entrare nella NATO e nell’Unione Europea. L’Ucraina ha ufficialmente presentato la richiesta di adesione all’Alleanza Atlantica nel settembre 2022 e, nel 2024, la NATO ha definito il percorso verso tale adesione "irreversibile", pur senza concedere ancora un invito formale.

Andrii Sybiha
Andrii Sybiha

Infine, Sybiha ha ribadito che la capacità di difesa dell’Ucraina non deve essere limitata, escludendo qualsiasi restrizione sulle forze armate di Kiev. "La Russia deve essere ritenuta responsabile. Questi sono tutti elementi di una pace duratura", ha dichiarato.

Oltre che con le pretese di Putin, tuttavia, le richieste di Sybiha devono tenere conto anche di quelle di Donald Trump: la Casa Bianca ha recentemente suggerito la necessità di un compromesso tra Ucraina e Russia, definendo "irrealistico" l’obiettivo di kiev di ripristinare i confini precedenti al 2014. Attualmente, Mosca controlla circa il 20% del territorio ucraino, dove continuano a emergere denunce di repressioni, torture e deportazioni forzate.

Intanto, il 13 marzo, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la disponibilità ad accettare una tregua di 30 giorni proposta dagli Stati Uniti, ma solo a condizione che Kiev interrompa la mobilitazione, l’addestramento militare e la ricezione di aiuti stranieri. Richieste che, secondo gli analisti, potrebbero lasciare l’Ucraina esposta a nuove aggressioni.

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