L’Ucraina annuncia conquista di Hoptivka: “Siamo alla frontiera con la Russia”. Macron chiama Putin
Le forze armate ucraine sarebbero arrivate a Hoptivka, un valico di frontiera sul confine ucraino-russo nella regione di Kharkiv. Ad annunciarlo, il 130simo battagliano dell'esercito di Kiev in un messaggio diffuso da Unian. Non vi è però ancora una conferma ufficiale da parte dello Stato maggiore dell'esercito ucraino.
Quello che è certo è che l'Ucraina continua ad avanzare. Dopo i successi di Kupiansk, Balakliya e Izyum, nella regione di Kharkiv, il presidente Zelensky ha sottolineato che l'obiettivo è quello di "liberare tutto il territorio". "Non possiamo permettere – ha commentato – che la Russia continui la stessa occupazione che ha iniziato nel 2014". Il riferimento è anche alla Crimea, annessa a Mosca nel 2014. Più di una volta Zelensky aveva fatto riferimento al territorio "momentaneamente occupato", affermando di voler concludere il conflitto con "la sua liberazione".
"La strategia dei russi – ha continuato Zelensky commentando ancora i successi militari degli ultimi giorni – è quella di mangiarci pezzo dopo pezzo. Lo chiamerei cannibalismo russo, ma io non voglio prestarmi a questo gioco. Abbiamo intenzione di avanzare costantemente e gradualmente". Così oggi Kiev ha annunciato la "presa" di Hoptivka, dichiarandosi un passo più vicina ai russi.
Secondo quanto annunciato dallo Stato maggiore, le forze russe si sono ritirate anche sul fronte orientale, a Svatov, nella regione di Lugansk. Gli ucraini hanno infatti annunciato la liberazione di Kreminna e puntano ora alla città di Rubizhne.
La Russia ha ammesso di aver lasciato indietreggiare le truppe per una "riorganizzazione militare" in vista di una presa definitiva nel Donbass. Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto oggi un colloquio telefonico con Vladimir Putin per ribadire le sue preoccupazioni riguardanti lo stato del conflitto nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Il leader francese ha poi provato nuovamente a porre l'accento sulla necessità di trattative con Kiev: dal suo canto Mosca ha affermato in risposta "non voler rifiutare" un dialogo con l'Ucraina. Secondo il Cremlino, vi sarebbero infatti dei "ritardi" che complicano il processo negoziale. "Più si ritarda questo processo – ha spiegato Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo – più sarà difficile poi avere a che fare con noi. Kiev dovrebbe averlo chiaro".