Guerra Ucraina, Kiev: “I russi si stanno ritirando da Kiev e Chernihiv, ma probabilmente è un inganno”
"Continua il ritiro delle unità delle forze armate della Federazione Russa dai territori delle regioni di Kiev e Chernihiv". Ad ammetterlo, nel consueto aggiornamento della situazione pubblicato su Facebook, è il Ministero della Difesa ucraino, secondo cui Mosca avrebbe dato seguito all'impegno assunto ieri nel corso dei colloqui in Turchia di allentare la pressione sulla capitale e sulle altre importanti città a ovest del fiume Dnepr. Tuttavia, sempre secondo l'Ucraina, "il cosiddetto ‘ritiro delle truppe' è probabilmente una rotazione delle singole unità e mira a ingannare la leadership militare delle Forze Armate ucraine. Nelle direzioni Volyn, Polisky e Siversky cambiamenti significativi nella composizione e nella posizione delle truppe nemiche non si annotano. Gli occupanti cercano di mantenere i territori precedentemente occupati", tuttavia "non si svolgono azioni offensive attive nelle direzioni indicate". Il sospetto di Kiev, insomma, è che l'annuncio di Mosca di un ritiro delle truppe sia solo un tentativo di fuorviare l'avversario, mentre si tratterebbe in realtà di una semplice sostituzione delle unità finora impegnate sul campo.
Mosca: "Ora ci concentreremo sulla liberazione del Donbass"
Al termine della giornata di negoziati di ieri Mosca ha annunciato che "ridurrà drasticamente" le manovre intorno alla capitale ucraina e a Chernihiv, ormai distrutta dai bombardamenti. I diplomatici russi hanno comunque precisato che questa riduzione "drastica" delle operazioni militari non significa un cessate il fuoco. Il governo britannico ha confermato, attraverso il portavoce di Downing Street, che i russi hanno ridotto i bombardamenti intorno a Kiev "soprattutto perché le forze ucraine hanno respinto i russi con successo a nord ovest della capitale". Gli Stati Uniti hanno dal canto loro parlato di un "cambio di marcia e non di un ritiro" delle truppe russe. "Riteniamo che qualsiasi movimento delle forze russe intorno a Kiev sia un nuovo dispiegamento, non un ritiro", ha affermato un alto funzionario americano. Poche ore prima era arrivato un segnale importantissimo dalla teleconferenza del ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, il quale aveva proclamato il raggiungimento degli obiettivi principali della prima fase della cosiddetta "operazione speciale". "Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato notevolmente esaurito, il che ci consente di concentrare l'attenzione e i nostri sforzi principali sul raggiungimento dell'obiettivo primario, ovvero la liberazione del Donbass", ha dichiarato Shoigu, secondo cui "le forze armate ucraine hanno subito danni considerevoli, la superiorità aerea è stata raggiunta, L'aviazione e la rete di difesa aerea sono state praticamente distrutte, la marina è ora scomparsa, tutte le formazioni d'assalto terrestre e aereo hanno subito perdite considerevoli".