Lotta contro il tempo per salvare il piccolo Rayan, caduto in un pozzo in Marocco: si scava senza sosta
Si continua a scavare per tentare di liberare Rayan, il bambino di cinque anni caduto in un pozzo in Marocco e rimasto bloccato a oltre 30 metri di profondità. Quella appena trascorsa è la terza notte che il piccolo ha trascorso sotto terra incastrato in un cunicolo largo solo 45 centimetri dove è caduto martedì mentre era in compagnia del padre: i soccorritori hanno fatto sapere che Rayan risponde e sono riusciti a passargli anche dell'acqua con delle zucchero e una maschera per l'ossigeno. Le telecamere riuscite a raggiungerlo lo hanno ripreso ancora in vita anche se ferito e affaticato dalla lunga permanenza.
I lavori resi difficoltosi dal terreno rocciosi e dagli smottamenti
Le escavatrici hanno lavorato per l'intera notte e questa mattina alle 6 sono iniziati i lavori per lo scavo del tunnel orizzontale dal quale si potrà raggiungere Rayan, ma a rendere difficoltoso il tutto sono proprio alcuni smottamenti del terreno registrati durante la notte. Sulla catena del Rif, a Nord del Marocco, nella regione di Chefchaouen, teatro dell'incidente, ci sono infatti molti ostacoli: troppe rocce e un terreno che tende a cedere in diversi punti. Ma le speranze di tirare fuori dal pozzo il piccolo Rayan ancora in vita restano vive: ai microfoni di una emittente locale il responsabile del comitato di soccorso ha detto che il bambino ha chiesto dell'acqua, alle 3 del mattino, quando una piccola telecamera introdotta nel pozzo lo ha sorpreso sveglio e cosciente, dopo quasi 60 ore di calvario: "Ryan parla e risponde alle domande".
Ambulanza e staff medico sono sul campo, per prestare i primi soccorsi al piccolo, una volta che sarà libero. "Tutto è pronto per accogliere il bambino e trattarlo nelle migliori condizioni", ha detto il portavoce del governo marocchino, Mustapha Baytas che ha definito l'operazione di scavo in corso "pericolosa, in particolare per la ristrettezza e profondità del pozzo, e per i potenziali rischi di frane e frane". La storia ha portato alla mente il recente caso di Julen, il bimbo di due anni caduto il 13 gennaio in un pozzo largo 25 centimetri e profondo oltre 100 metri a Totalan, in Spagna e recuperato senza vita dopo 13 giorni. Per gli italiani invece difficile non portare la mente alla tragedia del piccolo Alfredino Rampi, che il 10 giugno 1981, cadde in un pozzo artesiano vicino Vermicino e morto dopo