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Los Roques, il pilota di Missoni non aveva l’idoneità al volo

L’uomo che in Venezuela trasportava Vittorio Missoni, la moglie e altri due italiani, volava senza abilitazione. L’Agenzia Italiana per la Sicurezza al volo ha accertato che il documento gli era scaduto il 30 novembre 2012.
A cura di Susanna Picone
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L’uomo che in Venezuela trasportava Vittorio Missoni, la moglie e altri due italiani, volava senza abilitazione. L’Agenzia Italiana per la Sicurezza al volo ha accertato che l’idoneità gli era scaduta il 30 novembre 2012.

Il pilota che guidava il velivolo poi scomparso al largo di Los Roques non avrebbe potuto occupare quel posto perché non aveva l’idoneità al volo. Lo ha accertato l’Agenzia Italiana per la Sicurezza al volo che ha parlato di una idoneità psicofisica scaduta lo scorso 30 novembre. Dunque, quando il 4 gennaio 2013 si sono perse le tracce dell’aereo che trasportava Vittorio Missoni, sua moglie e un’altra coppia italiana, non avrebbe dovuto essere lì. Il pilota aveva superato i 65 anni d’ età ma in ogni caso – lo ha reso noto sempre l’Ansv – era ancora abilitato dalla normativa venezuelana all’esercizio della propria licenza Atpl  (Airline Transport Pilot Licence). Poteva volare, insomma, all’interno dello spazio aereo nazionale, il problema è che la sua idoneità era scaduta ormai da diverse settimane. Si tratta di un ulteriore dettaglio emerso in seguito alla notizia che la stessa compagnia aerea “non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo”.

Intanto le ricerche in Venezuela proseguono – L’Agenzia per la sicurezza al volo, in merito a questi ultimi elementi, ha comunque evidenziato che le irregolarità non rappresentano per ora fattori causali “direttamente correlabili alla dinamica dell’evento, ma costituiscono unicamente elementi fattuali”. E al di là delle ultime notizie relative alla compagnia aerea e al suo pilota, continuano in Venezuela le ricerche dell’aereo di Missoni. Appena qualche giorno fa è stato individuato il punto in cui il velivolo aveva improvvisamente perso quota. Lo stesso ministro dell’Interno del Venezuela, Nestor Reverol, ha fatto sapere che continueranno con le operazioni “come un governo responsabile, in linea con le norme internazionali dell’aviazione civile”. Paolo Serpi, ambasciatore d’Italia a Caracas, ha invece annunciato da parte sua che ai primi di febbraio arriverà una nave per cercare anche i resti dell’altro aereo scomparso in quella zona il 4 gennaio del 2008. Anche in quella occasione vi erano italiani a bordo.

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