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L’orrore del festival della carne di cane di Yulin: salvati 386 animali, ma ne saranno macellati migliaia

Intercettato un trasporto illegale di cani destinati ai ‘wet market’ (‘mercati bagnati’, dove il sangue scorre a fiumi) della città cinese tristemente nota per la barbara kermesse. In tutta l’Asia ogni anno sono 30 milioni quelli sacrificati per diventare cibo.
A cura di Biagio Chiariello
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386 cani sono stati confiscati e, in questo modo, sono stati salvati dalla macellazione. Erano infatti destinati all’orrore del festival della carne di cane di Yulin, nel sud della Cina. Sarebbero stati uccisi, sezionati e serviti durante i giorni della kermesse che continua a richiamare migliaia di appassionati del genere. La polizia della città di Shaanxi, insieme agli attivisti che si battono per porvi fine, il 20 giugno – giorno della vigilia dell'inizio del Festival – ha intercettato  il camion di cani diretto al macello di Yulin, nella provincia di Guangxi, confiscando tutti i 386 esemplari a bordo.

Salvati 386 cani

Le immagini raccolte dagli attivisti e rilasciate dall’organizzazione internazionale per la protezione degli animali Humane Society International (HSI), mostrano l’intervento della polizia e scene angoscianti dei cani stipati in piccole gabbie metalliche nel caldo soffocante. "È stato orribile vedere così tanti cani in uno stato così spaventoso, era come un camion dall’inferno per questi poveri animali – racconta a Humane Society International l’attivista Lin Xiong, presente sul posto. Probabilmente si trovavano sul camion da giorni, disidratati e affamati, molti di loro visibilmente feriti e malati. Potevamo vedere i loro volti pietrificati dietro le sbarre delle gabbie e sapevamo che erano diretti ai macelli di Yulin dove sarebbero stati uccisi a bastonate".

Il massacro del festival di Yulin

La condanna unanime nei confronti di eventi di questo tipo, ha portato nel corso degli ultimi anni a limitare significativamente il consumo di carne di cane in Estremo Oriente. La maggior parte delle persone in Cina non mangia cani e gatti. Un sondaggio del 2017 ha rivelato che anche a Yulin, sede della brutale festa, la maggior parte delle persone (72%) non mangia regolarmente carne di cane, nonostante gli sforzi dei commercianti di carne di cane per promuoverla. Nel 2020, il Ministero dell'Agricoltura e degli Affari Rurali cinese ha rilasciato una dichiarazione ufficiale secondo cui i cani sono animali da compagnia e non “bestiame” per il consumo.

30 milioni di animali sacrificati ogni anno

Tuttavia permangono ancora le vecchie abitudini, e pur trattandosi di eventi sporadici basta per condannare a morte migliaia di animali. Secondo le stime di Hsi, sarebbero circa 30 milioni gli animali che ogni anno vengono uccisi per la loro carne. Non solo la brutalità. A complicare ulteriormente la situazione, il fatto che questi luoghi siano un potenziale ricettacolo di virus e batteri, visto che le norme igienico-sanitarie sono praticamente a zero, e la memoria va subito wet market (i ‘mercati bagnati', in quanto il sangue scorre a fiume a questi eventi) di Wuhan, dove potrebbe essersi diffuso il covid alla fine del 2019.

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