L’oppositore russo Vladimir Kara-Murza condannato a 25 anni di carcere: “Accusato per le mie idee”
Venticinque anni di carcere con l'accusa di tradimento di Stato e diffusione di informazioni false sull'esercito russo. È questa la condanna che si è abbattuta in queste ore sul capo dell'attivista di opposizione Vladimir Kara-Murza. A riferirlo, l'agenzia Ria Novosti. "La Russia sarà presto libera, ditelo a tutti" ha commentato appena fuori dall'aula di tribunale lo storico e attivista di opposizione dopo la condanna a 25 anni di detenzione per tradimento.
Lo slogan è stato lanciato prima da Alexei Navalny, l'oppositore di Putin più noto a livello internazionale attualmente detenuto in carcere. Allo stesso modo, Kara-Murza ha trascorso anni all'opposizione politica del presidente russo e con lo scoppio della guerrain Ucraina ha incoraggiato governi e istituzioni internazionali ad imporre sanzioni alla Russia per violazione dei diritti umani.
Le critiche all'operazione militare speciale di Mosca gli sono valse l'accusa di tradimento di Stato e diffusione di notizie false sull'esercito nazionale.
"I criminali dovrebbero pentirsi di quel che hanno fatto – ha sottolineato l'attivista davanti alla Corte prima della condanna – io invece sono in prigione per le mie opinioni politiche. So che verrà il giorno in cui l'oscurità sulla Russia si dissiperà. Durante la mia deposizione, il presidente del tribunale mi ha ricordato una possibile attenuante in caso di pentimento. Quando me l'ha detto ho sorriso anche se c'era ben poco da sorridere. Io mi sono espresso contro la guerra in Ucraina e sono qui per aver osteggiato per anni la dittatura di Putin".
Durante la sua arringa difensiva, il 41enne ex giornalista ha paragonato la sua incarcerazione a uno dei procedimenti farsa di Stalin negli anni '30. Kara-Murza non ha voluto chiedere l'assoluzione alla Corte.
Contro di lui, l‘accusa ha riportato il discorso tenuto davanti ai membri del Senato in Arizona il 15 marzo del 2022. In quell'occasione, secondo il Cremlino, Kara-Murza avrebbe diffuso "informazioni non vere" circa l'impiego delle forze armate sul territorio ucraino per il bombardamento di aree residenziali ed edifici come scuole, cliniche ed ospedali.
I sostenitori dell'ex giornalista 41enne temono che possa essere avvelenato. In passato sarebbero stati già due i tentativi di avvelenamento ai suoi danni. L'Onu ha già chiesto il rilascio immediato dell'oppositore russo.