L’ONU: “La prospettiva di un’offensiva israeliana a Rafah è terrificante, il mondo non lo permetta”
La prospettiva di una "vera" offensiva da parte dell'esercito israeliano a Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza, dove milioni di palestinesi sono rifugiati, è "terrificante". Lo ha affermato l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Volker Türk. "Considerando la carneficina che ha avuto luogo finora a Gaza, possiamo immaginare perfettamente cosa accadrà a Rafah", ha dichiarato Türk in una nota.
"Una potenziale incursione militare a tutti gli effetti a Rafah – dove circa 1,5 milioni di palestinesi sono ammassati contro il confine egiziano senza nessun altro posto in cui fuggire – è terrificante, data la prospettiva che un numero estremamente elevato di civili, ancora una volta per lo più bambini e donne, saranno probabilmente uccisi e feriti", si può leggere sul sito dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
Nella nota Volker Türk ha aggiunto: "Non molto tempo fa, avevo segnalato la sofferenza inimmaginabile affrontata dai palestinesi a Gaza. Oggi, purtroppo, data la carneficina finora compiuta, è del tutto immaginabile cosa accadrà a Rafah. Al di là del dolore e della sofferenza provocati dalle bombe e dai proiettili, un'incursione a Rafah potrebbe anche significare la fine dei magri aiuti umanitari che sono entrati e sono stati distribuiti, con enormi implicazioni per tutta Gaza, comprese le centinaia di migliaia di persone a grave rischio di fame e di povertà. Il mio Ufficio ha ripetutamente messo in guardia contro azioni che violano le leggi di guerra. La prospettiva di un’operazione del genere a Rafah, allo stato attuale delle circostanze, rischia di commettere ulteriori atrocità".
Per finire Türk ha chiesto a Israele di rispettare "gli ordini giuridicamente vincolanti emessi dalla Corte Internazionale di Giustizia e l’intero ambito del diritto umanitario internazionale. Coloro che sfidano il diritto internazionale sono stati messi in guardia". "Il mondo – ha concluso il funzionario ONU – non deve permettere che ciò accada. Coloro che hanno influenza devono frenare piuttosto che consentire. Occorre un cessate il fuoco immediato. Tutti gli ostaggi rimanenti devono essere rilasciati. E ci deve essere una rinnovata determinazione collettiva per raggiungere una soluzione politica".