L’Onu condanna le annessioni della Russia in Ucraina dopo i referendum: ma Cina e India si astengono
L'Onu ha condannato le annessioni della Russia come conseguenza dei referendum che si sono svolti a fine settembre nelle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Lo ha fatto con una risoluzione approvata ieri sera a larghissima maggioranza, che non ha valenza vincolante ma solo simbolica. Approvazione ampiamente prevista, ma comunque importante: dall’inizio della guerra in Ucraina, alla fine dello scorso febbraio, mai una risoluzione contro la Russia aveva trovato un consenso così ampio.
"L'Onu ha inviato un messaggio chiaro", è stato il commento del presidente Usa, Joe Biden. "Il voto all'Onu è stata una chiara condanna dell'annessione illegale dei territori ucraini e un chiaro invito al presidente russo a revocare queste decisioni e a rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina. Questo dimostra che dobbiamo difendere l'ordine internazionale basato sulle regole e sui nostri valori fondamentali", ha invece detto Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza a Bruxelles.
Tuttavia, non mancano le polemiche. Se 143 paesi hanno votato a favore della risoluzione, 5 hanno votato contro: oltre alla Russia anche la Bielorussia, la Corea del Nord, il Nicaragua e la Siria. Ma soprattutto, ciò che più risalta all'occhio, sono le astensioni di Cina e India, insieme ad altri 33 paesi, principalmente dell’Asia e dell’Africa.
Nel motivare la sua decisione, il vice ambasciatore cinese all'Onu, Geng Shuang, ha detto che il voto di ieri non serve a promuovere la "de-escalation" del conflitto in corso e aumenta solamente la divisione tra i paesi. "La Cina sarà sempre dalla parte della pace", ha detto.
"All'assemblea generale dell'Onu ci sono state troppe astensioni, sono preoccupato", ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, a Bruges, aprendo l'accademia europea. "Circa il 20% della comunità mondiale ha deciso di non rigettare l'aggressione russa: il bicchiere è ancora troppo vuoto, dobbiamo continuare il nostro lavoro diplomatico. Capisco che in questo voto ci sono anche gli interessi di alcuni Paesi, troppo dipendenti dalla Russia: dobbiamo fare di più".