Nel Regno Unito 68mila casi e 1.325 morti. Il sindaco di Londra: “Vi imploro, restate a casa”
Suona come una vera e propria implorazione quella che il sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, ha rivolto alla popolazione della capitale britannica alle prese con un numero crescente di contagi e con la saturazione degli ospedali: le strutture sanitarie sono infatti vicine al collasso e alle prese con un numero sempre maggiore di pazienti. Londra e il suo hinterland sono state finora le zone più colpite del Regno Unito durante il picco invernale, ma è l'intero paese che deve fare i conti con un boom di contagi: nelle ultime 24 ore infatti sono stati individuati 68.053 casi, mentre i morti sono stati 1.325, ennesimo record che porta il totale delle vittime da inizio pandemia a 79.833, il numero più alto in Europa.
Il sindaco di Londra: "Vi imploro, restate a casa"
Il primo cittadino ha evocato una situazione di enorme gravità, avvertendo che "la diffusione del virus" appare al momento "fuori controllo" nell'area metropolitana. Il ‘major incident' evocato dal sindaco rappresenta una situazione fuori dal comune e che comporta "rischi per la vita umana, i servizi essenziali, l'ambiente o la sicurezza nazionale". "Un londinese su 30 ha ora il Covid-19. Se non agiamo immediatamente, il nostro Nhs potrebbe essere sopraffatto e più persone moriranno", ha scritto su Twitter il sindaco, che si è poi rivolto ai londinesi. "Li imploro di restare a casa, a meno che non sia assolutamente necessario uscire. Restate a casa per proteggere voi stessi, le vostre famiglie, gli amici e gli altri londinesi e per proteggere il nostro Nhs".
Ospedali di Londra ormai vicini al collasso
Le infezioni di Covid tra i londinesi over 60 si sono quadruplicate rispetto all'inizio di dicembre e la maggior parte dei contagi sono avvenuti durante le festività natalizie Attualmente nel Royal London, il più grande ospedale della capitale, ci sono più di 120 pazienti ricoverati in terapia intensiva e solo altri 30 posti letto disponibili. Come riporta l'Evening Standard diversi medici hanno apertamente dichiarato di non sapere come affrontare 150 pazienti in rianimazione e di temere seriamente di dover scegliere quali curare e quali lasciar morire. Lo stesso Simon Stevens, amministratore delegato del NHS England, ieri sera ha ammesso che c'era un "rischio reale" che gli ospedali londinesi possano essere travolti dall'ondata dei ricoveri nei prossimi 21 giorni.