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Conflitto Israelo-Palestinese

L’OMS: “Attacco a Rafah sarebbe un bagno di sangue”. Onu: “A rischio centinaia di migliaia di vite”

L’OMS ha ricordato che a Rafah hanno trovato rifugio più di 1,2 milioni di persone, “molte delle quali non possono spostarsi altrove. Una nuova ondata di sfollamenti aggraverebbe il sovraffollamento, limitando ulteriormente l’accesso al cibo, all’acqua, ai servizi sanitari e igienico-sanitari, portando a un aumento delle epidemie, a un peggioramento dei livelli di fame e a ulteriori perdite di vite umane”.
A cura di Davide Falcioni
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità "è profondamente preoccupata che un'operazione militare su vasta scala a Rafah, nella Striscia di Gaza, possa portare a un bagno di sangue e indebolire ulteriormente un sistema sanitario già in crisi". Lo ha scritto su X il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ribadendo gli appelli già lanciati nelle ultime settimane da tutte le agenzie delle Nazioni Unite affinché Israele non lanci un attacco nella città dell'enclave palestinese al confine con l'Egitto.

L'OMS ha ricordato che a Rafah hanno trovato rifugio più di 1,2 milioni di persone, "molte delle quali non possono spostarsi altrove. Una nuova ondata di sfollamenti aggraverebbe il sovraffollamento, limitando ulteriormente l’accesso al cibo, all’acqua, ai servizi sanitari e igienico-sanitari, portando a un aumento delle epidemie, a un peggioramento dei livelli di fame e a ulteriori perdite di vite umane. Solo il 33% dei 36 ospedali di Gaza e il 30% dei centri sanitari di base sono in qualche modo funzionanti tra ripetuti attacchi e carenza di forniture mediche vitali, carburante e personale".

Ocha: "Con attacco a Rafah centinaia di migliaia le vite umane a rischio"

Anche l'Ocha – l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) – ha ricordato che se Israele effettuasse un attacco a Rafah sarebbero centinaia di migliaia le vite umane a rischio. L'agenzia ha sottolineato che la città è diventata uno snodo cruciale per l’invio di aiuti umanitari nella regione e soprattutto è dove ci sono centinaia di migliaia di sfollati palestinesi.

Jens Laerke, portavoce dell'Ocha, ha affermato che Rafah è diventata un centro umanitario fondamentale per la distribuzione degli aiuti a Gaza da quando Israele ha lanciato la sua campagna militare contro i militanti di Hamas. "Rafah è fondamentale per fornire cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e altro sostegno fondamentale alla popolazione locale, comprese centinaia di migliaia di abitanti di Gaza fuggiti dai combattimenti", ha detto Laerke durante un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra. "Ma la cosa più importante è che le centinaia di migliaia di persone presenti correrebbero un rischio imminente di morte se ci fosse un attacco".

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