L’omaggio dei russi a Navalny trasforma la tomba in montagna di fiori: “Lui l’ha fatto per tutti loro”
"Molte persone si chiedono perché Alexei Navalny abbia combattuto così duramente e non si sia mai arreso. Lo ha fatto per il bene di tutte quelle persone belle, coraggiose e oneste che oggi continuano ad alimentare una fila infinita per dirgli addio", è il messaggio lanciato in queste ore da Yulia Navalnaya, la moglie del dissidente russo morto in carcere, per ringraziare le migliaia di persone che a tre giorni dal funerale continuano ad arrivare presso la tomba del cimitero di Borisovsky per un ultimo saluto all'attivista.
Sul luogo della sepoltura di Alexei Navalny infatti una lunghissima coda fatta di persone di ogni età prosegue ininterrottamente da giorni per rendere omaggio all'oppositore di Putin morto improvvisamente mentre era detenuto in una prigione il 16 febbraio scorso. Un omaggio che a volte è rappresentato da un semplice saluto o dal segno della croce ma che spesso invece è un omaggio floreale che di fatto ha trasformato la tomba di Navalny in una vera e propria montagna di fiori.
Il video della scena, con migliaia di russi che attendono pazientemente in coda per ore al freddo lungo le strade alla periferia del capitale russa, è stata postata online sui social dalla stessa Yulia Navalnaya. "Una fila infinita per dirgli addio. Grazie. Questo è il vero amore delle persone" ha scritto la moglie di Navalny che al marito aveva già dedicato un commosso ricordo pubblico non potendo partecipare ai funerali. Il video è stato girato dal team di Navalny a Mosca la cui portavoce ha commentato: "Non ci sono parole. Grazie a tutti quelli che verranno".
Intanto un gruppo di 43 Paesi ha chiesto a Mosca di consentire un'indagine internazionale "indipendente e trasparente" sulla morte in prigione di Alexei Navalny. L'appello, come riporta il Guardian, è stato lanciato dall'ambasciatrice europea Lotte Knudsen al Consiglio Onu per i diritti umani, a nome di tutti i 27 Stati dell'Ue e di altri 16 Paesi, tra cui Canada, Gran Bretagna, Stati Uniti e Ucraina. "Siamo indignati per la morte di Navalny; la responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe" ha detto Knudsen.