Lo strano arresto della “bambola assassina” in Messico, in centrale manette e foto segnaletica
Ammanettata dalla polizia messicana e portata in centrale come una persona reale e infine anche immortalata in uno scatto per una foto segnaletica come un vero e proprio criminale. Peccato però che si trattasse di una bambola, anche se dalle dimensioni generose e dall’aspetto non incoraggiante visto che è una replica della cosiddetta “bambola assassina”, protagonista di un film horror e di un franchise statunitense.
Autori dell’impresa alcuni poliziotti messicani del dipartimento di polizia di Monclova, nello stato di Coahuila, nel nord est del Messico. Gli agenti sono stati immortalati in un video e in alcuni scatti fotografici che in poco tempo sono diventati virali sui social, creando anche qualche guaio ai poliziotti.
Secondo quanto ricostruito dai media del Paese nordamericano, la bambola assassina Chucky era stata sequestrata a un uomo del posto, Carlos N., che l’avrebbe usata per spaventare i passanti e la gente in strada con lo scopo di raccattare qualche soldo ma provocando anche comprensibile spavento tra le vittime.
Chiamati sul posto, però, gli agenti hanno arrestato non solo l’uomo, mettendolo sotto accusa e denunciandolo per disturbo alla quiete pubblica e per aver messo a rischio l'integrità altrui, ma anche la bambola. Entrambi ammanettati, infatti, sono stati portati in centrale dove la cosa è proseguita con la finta foto segnaletica al pupazzo.
In uno scatto infatti si vede la bambola ammanettata, con il coltello finto ancora fuori dalla tuta, appoggiata al muro mentre una poliziotta la tiene per i capelli arancioni per scattare la foto segnaletica. Dopo la valanga di commenti social, i media messicani hanno riferito che l'agente che ha ammanettato la bambola Chucky è stato successivamente rimproverato per non aver preso sul serio il suo lavoro. Nel frattempo però Carlos, rilasciato, ha fatto perdere le sue tracce portando con sé anche a bambola.