Lo “Sciamano” dell’assalto al Congresso Usa punta sull’infermità mentale per lo sconto di pena
Lo “Sciamano” dell'assalto al Congresso Usa Jake Angeli ha deciso di puntare sull'infermità mentale per tentare di ottenere il patteggiamento e quindi uno sconto di pena. Ad annunciare la strategia difensiva è stato lo stesso legale dell'uomo diventato simbolo delle rivolte al Parlamento degli Stati Uniti del 6 gennaio scorso, anche grazie all'abbigliamento decisamente originale, con le corna in testa, a petto nudo e col volto dipinto con i colori della bandiera a stelle e strisce. Come ha spiegato l'avvocato Albert Watkins a Reuters, il negoziato per un possibile patteggiamento con i pubblici ministeri è stato aperto dopo che gli psicologi carcerari hanno scoperto che Jake Angeli soffre di una serie di disturbi mentali.
Secondo il legale, infatti, i funzionari dell'Ufficio federale delle prigioni che lo hanno visitato in carcere hanno diagnosticato al suo cliente una schizofrenia transitoria e un disturbo bipolare oltre a depressione e ansia. I risultati non sono ancora stati resi pubblici ma, secondo l'avvocato suggeriscono, che le condizioni mentali di Chansley si siano deteriorate a causa dello stress di essere tenuto in isolamento in una prigione di Alexandria, in Virginia. Se un giudice dovesse accettarle queste conclusioni, l'uomo potrebbe anche sfuggire al carcere. "Quello che abbiamo fatto è che abbiamo preso un ragazzo che era disarmato, innocuo, pacifico, con una vulnerabilità mentale preesistente, e lo abbiamo reso un simbolo" ha dichiarato l'avvocato che però non ha voluto chiarire per quale accusa lo “Sciamano” di dichiarerà colpevole tra i vari reati di cui è accusato.
Sono oltre 500 le persone arrestate a vario titolo con l'accusa di aver preso parte alle violenze e all'assalto al Campidoglio all'inizio dell'anno, dopo un discorso di incoraggiamento di Trump, per protestare contro l'elezione di Biden a presidente degli Usa. Solo circa 20 imputati finora si sono dichiarati colpevoli, molti attendono i processo in libertà vigilata e solo alcuni sono rinchiusi in carcere. Tra di loro anche Jake Angeli, uno dei più riconoscibili delle centinaia di sostenitori di Donald Trump che hanno preso d'assalto il Congresso Usa.