Lividi e bruciature sul corpo, genitori a processo per l’omicidio brutale del figlio di 10 mesi
Botte, ustioni e altre forme di tortura su un bambino di soli dieci mesi. Queste le accuse rivolte a Stephen Boden e Shannon Marsden, rispettivamente 29 e 22 anni, incriminati lo scorso gennaio per "atti di crudeltà e omicidio" ai danni del figlio: Finley Boden.
I reati contestati dalla Derby Crown Court sarebbero stati compiuti nel 2020 a Chesterfield, nel Regno Unito, e avrebbero causato la morte del piccolo nel giorno di natale di quell'anno.
L'escalation di violenze nei confronti del bimbo – come riportano i media britannici – si sarebbe consumata nei 39 giorni precedenti al suo decesso (causato dall'ennesimo pestaggio), a partire dal momento in cui il piccolo è stato restituito alla coppia.
Per i primi 9 mesi di vita, infatti, Finley era stato affidato alle cure dei servizi sociali per via della tossicodipendenza dei genitori, entrambi fumatori accaniti di cannabis. Periodo durante il quale – come ha riferito alla corte la pm Macy Prior – "Finley è cresciuto sano e felice".
Secondo l'accusa esistono prove sufficienti per dimostrare come i due imputati abbiano provocato decine e decine di ferite al figlio tra fratture, ematomi e bruciature di accendisigari rinvenute in tutte le parti del corpo: "La coppia si è impegnata nel nasconderle agli assistenti sociali, ai medici e alla polizia", ha dichiarato sempre Prior.
Inoltre, poche ore dopo la morte del minore, alcuni testimoni hanno affermato di aver sentito il padre del bambino dire alla compagna che "avrebbe venduto il passeggino di Finley su e-Bay", a dimostrazione della crudeltà e del cinismo della coppia. In seguito, lo stesso Boden avrebbe smentito l'accusa parlando con la polizia, affermando di aver pronunciato quella frase soltanto per "alleggerire l'atmosfera".
"C'erano evidenti macchie di sangue del bambino sui suoi vestiti, sulla coperta del suo letto, sul cuscino e sull'asciugamano", ha dichiarato ancora Prior ai giurati, definendo "brutale e selvaggio" il maltrattamento subito dal piccolo.
In base quanto emerso dagli esami effettuati sulla salma della vittima, sono state ritrovate anche tracce di cannabis nel sangue di Finley. Le stesse sono state rinvenute nei capelli di Marsden. Un dettaglio che smentirebbe le affermazioni della coppia: i due presunti assassini avevano infatti riferito alle autorità di aver fumato marijuana in cucina e sul balcone della loro abitazione – nei giorni precedenti alla morte del figlio fino al 25 dicembre compreso – ma mai di averlo fatto in presenza del piccolo.
Una lunga serie di particolari agghiaccianti, emerge dunque dal processo a Boden e Marsden, che da parte loro continuano a negare ogni accusa. Secondo quanto si apprende dai media locali, la sentenza è attesa tra circa sei settimane.