L’Italia dopo Pasqua riaprirà la sua ambasciata a Kiev
"Passeremo la Pasqua anche lavorando per riportare l'ambasciatore italiano a Kiev in sicurezza. Subito dopo Pasqua sarà pienamente operativa e sarà un altro segnale per dire che siamo vicini alle istituzioni ucraine". A dirlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a 24 Mattino, su Radio 24, confermando quanto lasciato intendere già nei giorni scorsi: dopo il ritiro delle truppe russe la capitale ucraina è tornata a livelli di sicurezza accettabili, di conseguenza salvo sorprese dopo le festività pasquali la rappresentanza diplomatica italiana farà ritorno a Vul Yaroslaviv Val, nel cuore di Kiev.
La scorsa settimana il titolare della Farnesina aveva anticipato la decisione della riapertura dell'ambasciata, non prima naturalmente di "un'analisi di sicurezza sul terreno, che stiamo facendo, e un coordinamento con tutti i nostri partner e alleati per poterlo fare non dico tutti insieme nello stesso momento, ma di aderire a una iniziativa che riporta le sedi diplomatiche a Kiev". Il ministro Di Maio aveva poi aggiunto che "riportare l'ambasciatore Pier Francesco Zazo a Kiev è un grande segnale che ci permette anche di essere più vicini alle istituzioni ucraine e al popolo ucraino".
Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina l'ambasciata italiana a Kiev ha salvato oltre 100 persone, di cui 20 bambini. Lo staff dell'ambasciatore, infatti, è stato in prima linea nel tentativo di far evacuare il più possibile i residente. L'ambasciatore ha in seguito deciso di non lasciare il Paese, ma solo di spostarsi a Leopoli quando la situazione si era fatta ingestibile a Kiev e la sua vita (oltre che quella della sua famiglia) era in forte pericolo. Diplomatico fin dal 1985, Zazo ricopre questo ruolo da un anno e tre mesi. In passato ha avuto la carica di Segretario di legazione al Dipartimento italiano per la Cooperazione allo Sviluppo, ma è stato anche membro della direzione generale Emigrazione e consigliere di legazione in Svezia e di ambasciata a Mosca.