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Incendio a Los Angeles

L’investitore di Los Angeles che cerca “pompieri privati” per salvare casa sua dagli incendi indigna i social

Il protagonista di questa storia si chiama Keith Wasserman. In fuga dagli incendi di Los Angeles, ha chiesto su X dei pompieri a pagamento per salvare la sua casa di Pacific Palisades: “Pago qualunque cifra”.
A cura di Lorenzo Tecleme
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A sinistra Keith Wasserman
A sinistra Keith Wasserman
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Gli incendi che da giorni devastano la California non accennano a fermarsi. Tutta la costa ovest degli Stati Uniti è minacciata da vento e alte temperature, persino in Arizona si segnalano grandi roghi. Ma è la città di Los Angeles il vero epicentro della tragedia. E proprio a Los Angeles ha preso corpo una polemica diventata virale sui social statunitensi e ripresa da molti media oltreoceano.

"Pago qualunque cifra"

Il protagonista di questa storia si chiama Keith Wasserman. Online si presenta come fondatore e amministratore di Gent Ventures, un fondo di gestione immobiliare con un portfolio da – così risulta sul sito ufficiale – oltre un miliardo e mezzo di dollari. Il tweet da cui tutto è partito è stato eliminato, e con esso il profilo che lo aveva pubblicato, ma la vicenda è stata raccontata tra gli altri da Bloomberg, HuffPost, Newsweek.

Wasserman vive a Los Angeles, e come molti altri abitanti, anche abbienti, è stato costretto a fuggire. Mentre era in fuga, però, si è rivolto ai suoi seguaci su X (il social prima conosciuto come Twitter) chiedendo se qualcuno conoscesse un servizio di pompieri a pagamento che potesse intervenire urgentemente per proteggere la sua casa di Pacific Palisades, un elegante quartiere residenziale di Los Angeles. Nello stesso post l’investitore si dice disposto a pagare "qualsiasi cifra" a chi lo aiuterà.

Il tweet incriminato
Il tweet incriminato

La richiesta ha subito generato grandi critiche online. "Sono così abituati alla loro vita di lusso e comfort. Mi dispiace, ma i tuoi soldi non ti compreranno pompieri privati", è il commento di un utente. "Stai suggerendo che risorse potenzialmente salvavita, anche se private, dovrebbero essere dirottate verso casa tua solo perché sei ricco, mentre decine di migliaia di persone cercano di scappare?" dice un altro. Le critiche sono ulteriormente aumentate quando sono venuti a galla alcuni vecchi tweet dello stesso utente – non verificabili perché il profilo è stato eliminato – in cui Wasserman si sarebbe lamentato delle tasse legate alla sua attività.

In molti fanno notare come proprio quelle tasse sarebbero utili a finanziare servizi essenziali di qualità come i pompieri, disponibili gratuitamente e per tutti. Proprio il sottodimensionamento del corpo dei vigili del fuoco locale è al centro dell’indignazione di molti residenti. "Ci sono 9000 pompieri nella contea, non abbastanza per affrontare tutti i roghi in corso secondo le autorità locali" scrive il quotidiano britannico Guardian. Le riserve idriche non sono sufficienti: si calcola che il 20% degli idranti siano senz’acqua.

Secondo il Los Angeles Times, il principale quotidiano dello Stato, il 30% della forza lavoro del corpo del settore è composta da detenuti, che praticano il mestiere mentre scontano la loro pena, pagati significativamente meno degli uomini liberi.

Non è la prima volta che si parla del tema pompieri privati negli Stati Uniti. Nel 2018, ricorda HuffPost, vi fecero ricorso la modella Kim Kardashian e il suo compagno dell’epoca, Ye (noto in precedenza come Kanye West), per salvare da un incendio la loro casa da 60 milioni di dollari. Per molti, la preoccupazione è che la risposta alle emergenze – roghi, alluvioni, tornado – venga privatizzata, creando una situazione tale per cui solo chi ha abbastanza denaro a disposizione potrà permettersi di salvare la propria casa o la propria vita. Una possibilità resa ancor più pericolosa dall’aumento degli eventi meteorologici estremi, dovuto alla crisi climatica a sua volta originata dall’uso dei combustibili fossili.

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Il contesto: morti e sfollati

Gli incendi che hanno colpito la California proseguono da giorni e sono ancora lontani dall’essere domati. Secondo il New York Times, diversi roghi sono ancora totalmente fuori controllo. Le fiamme si concentrano nei dintorni di Los Angeles. I morti sono per ora dieci – ma le autorità avvisano che il bilancio potrebbe peggiorare – mentre gli evacuati hanno superato quota centomila. Decine di migliaia di persone hanno perso la casa, almeno novemila edifici sono andati in fumo e oltre trentamila ettari sono persi alle fiamme.

È ancora troppo presto per degli studi che indaghino il legame tra questi roghi e l’aumento delle temperature medie globali. Ma si sa che la stagione degli incendi è aumentata di 78 giorni dal 1970 ad oggi nella zona, e a Los Angeles non piove da maggio: un inverno così arido non si vedeva da sessant’anni.

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