L’influenza Aviaria non si ferma, in Giappone uccisi centinaia di migliaia di animali
L’influenza Aviaria non si ferma e continua diffondersi in Giappone nonostante il massiccio intervento delle autorità locali con servizi di controllo e la distruzione di interi allevamenti di animali. Nuovo focolai vengono ormai segnalati quasi ogni settimana e coinvolgono sempre più prefetture del Paese asiatico. L’ultima a essere interessata in ordine di tempo è la prefettura di Tokushima, nella regione di Shikoku, sull'omonima isola del sud del Giappone. Qui dopo il primo caso segnalato in un allevamento di polli, l'agente patogeno si è esteso a macchia d’olio alle vicine fattorie interessando per ora tutti gli allevamenti attorno alla cittadina di Awa.
Le autorità hanno ordinato l’immediata soppressione di 18.000 polli mentre per altri 44 stabilimenti agricoli in un perimetro di 10 chilometri dal focolaio di influenza Aviaria, secondo quanto riferiscono le autorità locali, è stato imposto il divieto di trasportare pollame e prodotti derivati nella regione. In pratica si tratta delle medesime contro misure già mese in atto nelle altre prefetture colpite tra cui quella vicina di Miyazaki che però non sembra abbiano fermato il diffondersi dell’influenza aviaria che pare essere un virus ad alta patogenicità.
Quello Tokushima infatti è l'ottavo caso di focolaio da Aviaria in Giappone da inizio anno. Il primo caso di influenza aviaria nel Paese risale a inizio novembre quando nella prefettura di Kagawa erano stati segnalati primi casi che avevano costretto all'abbattimento di circa 330mila polli. In quella occasione il governo decise di alzare l'allerta al massimo livello su una scala di 3 ma l’influenza si è comunque estesa ad altre prefetture raggiungendone ormai dieci: Fukuoka, Hyogo, Miyazaki, Nara, Hiroshima, Wakayama, Oita, Okayama, Shiga e Kochi.