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L’India pronta a cambiare nome, l’invito ufficiale ai leader mondiali rivela i piani di New Delhi

L’India si prepara a una nuova grande svolta: cambiare il nome dell’Intera azione in Bharat. Le intenzioni del governo conservatore sono emerse in maniera esplicita durante il recente G20 quando sulle targhette ufficiali è apparso solo il nuovo nome.
A cura di Antonio Palma
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Nel corso degli anni l’India ha cambiato molti nomi di paesi e città, compreso quello della capitale finanziaria, ora Mumbai, ma ora il Paese si prepara a una nuova grande svolta: cambiare il nome dell’Intera azione da India a Bharat. L’appellativo in realtà è già uno dei due nomi ufficiali del Paese nella costituzione ma ora il governo del Premier Modi sta accelerando sulla cancellazione definitiva del termine India per fare posto al solo nome di origine hindi.

Le intenzioni del governo conservatore sono emerse in maniera esplicita durante il recente G20. Sulla targhetta del primo ministro Narendra Modi, infatti, il Paese è stato indicato esplicitamente come “Bharat” invece di “India” mentre ai funzionari indiani, è stata consegnata una targhetta con la scritta “Bharat Official. Non solo, un invito a cena da parte del presidente indiano Droupadi Murmu lo indicava come "Presidente di Bharat”.

Tutti elementi che fanno pensare a un imminente cambio formale di nome nel prossimo futuro del Paese. Sebbene non sia stato annunciato ufficialmente alcun ordine del giorno in merito, vari media locali sostengono che il governo Modi potrebbe presentare una risoluzione durante una sessione speciale del parlamento indiano per cambiare ufficialmente il nome del paese in Bharat.

Il primo ministro Narendra Modi
Il primo ministro Narendra Modi

Per il partito nazionalista hindu del premier Narendra Modi, dove moltissimi sono favorevoli, cambiare nome al Paese rientrerebbe negli sforzi per eliminare tutti i nomi che hanno a che fare con il passato coloniale. In realtà molti detrattori di questa scelta indicano che i cambi di nome, in prima linea nell’agenda del governo Modi da anni, sembrano riguardare più il nazionalismo indù che altro. Lo scopo non sarebbe cancellare il passato del dominio britannico ma rendere l’India una nazione definitivamente solo Indù anche nella terminologia, secondo le opposizioni.

Da quando è salito al potere nel 2014, Modi infatti ha apertamente ostacolato i 200 milioni di musulmani indiani, il più grande gruppo minoritario del paese. Non è un caso che negli ultimi anni, i nomi di diversi paesi e città sono stati cambiati perché  ricordavano gli imperi musulmani che dominavano il subcontinente indiano secoli fa. Inoltre il cambio porterebbe notevoli costi al Paese perché ogni cosa dovrebbe essere rinominata. Anche per questo il partito di opposizione ha messo in guardia contro l'eliminazione del nome del Paese annunciando che si opporrà in ogni sede.

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