Linciati e dati alle fiamme, folla uccide 13 membri di una banda: l’orrore ad Haiti
L'orrore. Lo avrebbe descritto così Joseph Conrad il caso dei 13 membri di una gang uccisi ad Haiti dalla folla che ne ha poi bruciato i corpi in strada. Secondo quanto ricostruito dalla BBC si è trattato di un vero e proprio agguato nei confronti del gruppo che era stato appena arrestato dalla polizia. Una vicenda sulla quale stanno indagando le forze dell'ordine, ma che segna ancora una volta un nuovo caso di violenza estrema nel paese dilaniato da una violenta crisi umanitaria.
La vicenda si è consumata nella giornata di ieri a Port-au-Prince, capitale nonché città più popolosa di Haiti. È qui che la polizia ha individuato i membri di una banda che per questo sono stati fermati come sospettati. Durante le operazioni di perquisizione dei loro veicoli, il gruppo sarebbe stato avvicinato dalla folla. Armati di pneumatici imbevuti di benzina hanno iniziato a picchiare i membri della gang.
Dopo averli linciati e torturati, li hanno ricoperti con gli stessi pneumatici che sono stati poi incendiati, finendo per uccidere i 13, che sono stati letteralmente bruciati vivi. Sulla vicenda la polizia non ha saputo dare spiegazioni, ma ha riferito di aver sequestrato alla gang le armi poco prima dell'agguato ma non ha spiegato come la folla si sia impadronita dei sospettati.
Haiti è precipitata in una crescente illegalità dall'assassinio del presidente Jovenel Moïse nel luglio 2021. Le Nazioni Unite hanno affermato in un rapporto pubblicato ieri che l'insicurezza nella capitale ha raggiunto livelli simili a quelli dei paesi in guerra.
Le bande armate continuano a combattere tra di loro per espandere il loro controllo territoriale e gli scontri con la polizia e le bande rivali sono "diventati più violenti e più frequenti", causando molte vittime civili, si legge nel rapporto secondo il quale la violenza fra bande ha portato alla morte di quasi 70 persone, tra cui 18 donne e due bambini, solo tra il 14 e il 19 aprile.
Molte scuole e centri sanitari sono stati costretti a chiudere e la violenza ha compromesso anche l'accesso a molti beni e servizi.
"Il popolo di Haiti continua a soffrire di una delle peggiori crisi dei diritti umani degli ultimi decenni e di una grave emergenza umanitaria", si legge nel rapporto.