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L’imprenditore italiano Raphael Tunesi ucciso in Messico, stava andando a prendere le figlie a scuola

Raphael Tunesi, imprenditore italiano, ucciso in Messico a colpi di pistola. Stava andando a prendere le figlie a scuola quando è rimasto vittima di un vero e proprio agguato.
A cura di Chiara Ammendola
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Raphael Tunesi
Raphael Tunesi

Ucciso a colpi di pistola nella sua auto l'imprenditore italiano Raphael Tunesi, trovato morto ieri pomeriggio in Messico nella città di Palenque, dove viveva. Secondo quanto si apprende il suo corpo è stato rinvenuto nella sua Bmw, trivellato di colpi, a poche decine di metri di distanza dalla scuola delle figlie.

Esperto dei Maya, conferenziere, scrittore, Tunesi viveva in Messico da anni dove aveva messo su famiglia sposando una donna messicana dalla quale ha avuto due figlie. Era proprietario del lussuoso hotel Quinta Chanabnal, situato ad appena 3 chilometri dal sito archeologico di Palenque. La sua passione per l'arte e per la cultura maya lo hanno portato portato scrivere anche un libro.

Sull'omicidio sta ora indagando la procura ma sembra che le indagini siano orientate vero l'ipotesi del racket. I killer hanno raggiunto la vettura di Tunesi a bordo di una moto, affiancandosi e sparando i colpi che hanno ucciso l'imprenditore sul colpo. Un vero e proprio agguato che ha visto i due uomini in fuga dopo aver abbandonato la moto nella zona ecoturistica di La Canada.

L'auto di Tunesi e la polizia sul luogo dell'omicidio (Fiscalía General del Estado de Chiapas)
L'auto di Tunesi e la polizia sul luogo dell'omicidio (Fiscalía General del Estado de Chiapas)

Raphael Alessandro Tunesi viveva nello stato del Chiapas, nel sud del Messico, da diversi anni, molto stimato nella comunità, per il suo lavoro e per il suo amore per quella terra. Solo un anno fa, nell'aprile 2021 aveva partecipato al forum "Messico-Italia 500 anni di dialogo culturale" organizzato dal ministero della Cultura, sulle relazioni tra l'Italia e il Messico dalla conquista ad oggi.

Come riporta Agi, un amico di famiglia ha raccontato all'Afp che la criminalità organizzata chiede il pagamento del "derecho de piso" (il ‘pizzo') ai negozianti e agli imprenditori della zona, molto visitata da turisti nazionali e stranieri per il suo sito archeologico, uno dei più importanti della cultura Maya. E negli ultimi tempi in diversi Stati messicani si sono moltiplicati gli attacchi agli imprenditori, vittime di atti di rappresaglia quando rifiutano di piegarsi alle estorsioni.

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