Licenziato, fa una strage in ufficio: 4 morti. Poi si suicida. Succede in USA
Un uomo armato di 36 anni ha aperto il fuoco nei locali di un’azienda, la Accent Signage Systems, di Minneapolis (Minnesota), uccidendo quattro persone e ferendone altrettante, probabilmente tutti suoi colleghi. Poi si è suicidato. Lo riferisce il Los Angeles Times. L'azienda si trova in una zona residenziale, "E' l'unica attività industriale nel bel mezzo di un quartiere abitativo," ha spiegato alla Reuters il sindaco di Minneapolis R.T. Rybak, aggiungendo: "abbiamo subito una terribile tragedia." Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, l'uomo non ha sparato in maniera indiscriminata, ma la sua furia era diretta contro determinate persone della compagnia che produce segnaletica stradale. La stampa locale scrive infatti che alla base del folle gesto ci sarebbe il licenziamento dell'uomo. Tra le vittime ci sarebbe anche il suo ex datore di lavoro, mentre tra i feriti in «condizioni critiche» due dirigenti della Accent, che da' lavoro a circa 25 persone.
La strage di Minneapolis arriva un mese dopo la sparatoria di New York, un fatto di cronaca nera a tratti molto simile a quanto accaduto ieri nel Minnesota. Un uomo, licenziato, dopo essersi presentato al suo vecchio posto di lavoro nei pressi dell'Empire State Building, ha sparato in faccia al suo ex capo, per poi rivolgere l'arma contro la folla. L'ex impiegato è stato poi ucciso dagli agenti di polizia.
E volendo andare ancora indietro nel tempo, non possiamo esimerci dal ricordare i fatti di Denver del 20 luglio scorso, quando James Holmes, ha aperto il fuoco in un cinema durante la proiezione di "The Dark Knight Rises", ultimo capitolo della saga di Batman. 12 morti e 50 feriti tra gli spettatori.