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Libia, scontri armati all’aeroporto di Tripoli: 11 morti e decine di feriti, scalo bloccato

Un violento conflitto a fuoco si è verificato all’alba di questa mattina, lunedì 15 gennaio, presso l’aeroporto Mitiga di Tripoli. Tutto è cominciato quando un gruppo di uomini armati ha tentato di assaltare la prigione che si trova all’interno dello scalo: il bilancio è di 11 morti e 37 feriti. Bloccato il traffico aereo e evacuate le case vicine.
A cura di Ida Artiaco
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Mattinata di paura in Libia. È di almeno 11 morti e decine di feriti, circa 37, il bilancio di violenti scontri a fuoco che si sono verificati all'alba di oggi, lunedì 15 gennaio, nell'area nei dintorni dell'aeroporto Mitiga di Tripoli. Lo hanno riferito i media locali, citando fonti ufficiali. Il direttore responsabile dell'ospedale della città, Abdeldayem Al-Rabti, ha riferito alla tv Al Nabaa che tra le vittime ci sarebbero anche due civili. Tutto è cominciato quando un gruppo di uomini armati ha tentato di assaltare la prigione che si trova all'interno dello scalo. Il che ha causato la chiusura del traffico aereo, mentre tutti i passeggeri sono stati fatti uscire incolumi dalla struttura. Inoltre, anche i residenti dell'area intorno all'aeroporto sono stati evacuati e gli studenti delle scuole vicine sono stati mandati a casa. Il capo dell'Aviazione civile libica, Nasseraldin Shaeb, ha annunciato che tutti i voli diretti a Tripoli sono stati deviati su Misurata.

Il conflitto sarebbe scoppiato tra le forze di Bashir Al Buqra, che sostiene Khalifa al-Ghawil, premier del Governo di Salvezza Nazionale libico, che a sua volta non riconosce il governo di Fayez al-Serraj, e le Forze speciali di deterrenza fedeli a quest'ultimo, note come Rada. Mitiga è una base militare che si trova a circa 5 chilometri da Tripoli, ma negli ultimi anni è diventata il principale aeroporto della città per i voli civili da quando, nel 2014, l’aeroporto internazionale è stato parzialmente distrutto dai combattimenti. Annessa alla struttura si trova la prigione dove sarebbero cominciati i combattimenti. Lo scalo e il carcere sono controllati dall'unità anti-terrorismo islamica Rada, creata appositamente per contrastare il crimine, che ha confermato, in una nota, che tutta l'area è stato presa di mira da un gruppo di miliziani facenti capo a un personaggio di nome "Bashir la mucca", nel tentativo di far fuggire alcuni combattenti detenuti.

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