Libia, quinto giorno consecutivo di raid: una bomba esplode vicino al covo di Gheddafi
Quinto giorno consecutivo di raid aerei in Libia. La Nato ha bombardato per tutta la notte la capitale Tripoli e, secondo quanto riportato da alcune fonti locali, un'esplosione avrebbe riguardato la zona di zona di Bab al-Azizyah, dove si trova il bunker di Mu'ammar Gheddafi. L'obiettivo del bombardamento era la caserma della guardia popolare vicino alla residenza del Colonnello, una costruzione che le forze alleate bersagliano da 4 giorni. L'esplosione in questione è collocabile attorno alle 10 di questa mattina e rappresenta un'operazione un po' inusuale per gli aerei Nato che hanno sempre effettuato i loro raid nelle ore notturne. La Tv di stato libica riferisce che i raid hanno causato danni anche a Mizda; nella città, che si trova a 160 km dalla capitale, sarebbero stati uccisi anche dei civili.
Le forze della coalizione continuano quindi a bombardare la Libia, confermando la linea dura emersa durante il G8 francese. Le nazioni più industrializzate del mondo, con la Francia e gli Stati Uniti in prima linea, hanno infatti ribadito che "Gheddafi deve andarsene". Una linea che pare aver messo d'accordo tutti, anche il presidente russo Medvedev, che ha addirittura rincarato la dose, ammettendo di non considerare più il colonnello come il leader legittimo della Libia. Un processo di transizione democratica che, come stabilito nel cosiddetto partenariato di Deauville ,per i grandi della terra non deve riguardare solo la Libia, ma anche tutti i paesi nordafricani e arabi.
Intanto la moglie del Raìs Sonia Gheddafi si scaglia contro l'Alleanza Atlantica, accusandola di aver commesso crimini di guerra. La donna, raggiunta telefonicamente dalla Cnn, ha confermato di non essere stata presente durante l'attacco aereo che ha portato alla morte di suo figlio Saif Al Arab, ma che le sarebbe piaciuto morire assieme a lui. Sonia ha poi riferito che la Nato cerca solamente pretesti per colpire Muammar Gheddafi, rendendosi così responsabile della violazione della risoluzione Onu che prevede esclusivamente la protezione dei civili.