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Libia: liberato il premier Ali Zeidan, era stato rapito questa mattina

Sequestro lampo per il primo ministro libico che era stato rapito all’alba di giovedì in un albergo di Tripoli e portato in un luogo sconosciuto. Lo ha reso noto il governo.
A cura di Susanna Picone
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Ore 11.40 – Liberato il premier libico. Il premier libico Ali Zeidan è stato rilasciato dopo essere stato prelevato questa mattina all’alba nell’albergo di Tripoli in cui risiede. Lo scrive il leader dei Comitati supremi di sicurezza Hashim Bishr su Twitter. Zeidan si starebbe recando nel suo ufficio a Tripoli.

Ore 10 – Il premier "arrestato" – Il gruppo di ex ribelli libici “Camera dei rivoluzionari di Libia” ha rivendicato l’arresto – e non il rapimento – di Zeidan che sarebbe stato appunto portato via in seguito al ruolo del suo governo nella cattura, da parte degli Usa, di uno dei leader di Al Qaida. “Il suo arresto giunge dopo una dichiarazione di John Kerry sulla cattura di Abu Anas al-Liby, dopo aver detto che il governo libico era al corrente dell’operazione”, ha detto un portavoce del gruppo facendo riferimento al Segretario di Stato americano. L’ufficio del procuratore generale di Tripoli ha smentito comunque di aver emesso un mandato di arresto per il premier. In seguito il portavoce del Dipartimento anti-crimine ha dichiarato che Ali Zeidan è “in custodia per un mandato di arresto emesso dal Dipartimento”. È stato reso noto, inoltre, che il premier è “in buona salute e viene trattato bene come qualsiasi cittadino libico”.

Ore 8.30 – Rivendicato il rapimento. Il rapimento del premier libico è stato rivendicato da un gruppo di ex ribelli conosciuto come la “Camera dei rivoluzionari di Libia”. Gli ex ribelli libici hanno spiegato che Zeidan è stato rapito in seguito al ruolo del suo governo nella cattura, da parte degli Usa, di Abu Anas al-Libi, uno dei leader di Al Qaida. Il governo di Tripoli ha convocato una immediata riunione straordinaria sotto la guida del vicepremier per chiarire la dinamica del sequestro. Pochi giorni fa il premier aveva rivolto un appello all’Occidente per chiedere collaborazioni nel combattere il fenomeno delle milizie in Libia, che restano autonome seppur filo-governative. In un’intervista rilasciata alla Bbc, inoltre, Zeidan aveva detto che la Libia veniva usata come base per esportare armi nella regione. In seguito alla notizia del rapimento del premier della Libia è stata convocata per stamane una riunione tra il ministro della Difesa Mario Mauro e i vertici militari “per monitorare la situazione libica in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Affari esteri”.

Ali Zeidan, primo ministro della Libia, è stato rapito. La notizia è stata resa nota dal governo. Ali Zeidan è stato prelevato all’alba di giovedì mattina da un gruppo di uomini armati ed è stato portato in un luogo sconosciuto. Il rapimento, secondo quanto riportano le tv panarabe Sky News Arabia e Al Arabiya, è avvenuto in un albergo di Tripoli. “Il capo del governo di transizione, Ali Zeidan, è stato portato in una destinazione sconosciuta per ragioni sconosciute da un gruppo” di uomini che si ritiene siano ex ribelli, così il governo in una breve dichiarazione sul suo sito internet, come riferisce Al Jazira. Il governo, da quanto si apprende, sospetta di due gruppi di ex ribelli, legati in teoria ai ministeri della Difesa e dell'Interno. Il Consiglio dei ministri si riunirà a breve in una seduta d’urgenza. L’esecutivo, in un comunicato, ha lanciato ai cittadini un appello “alla calma”.

Circostanze non chiare – La notizia del rapimento è stata confermata anche da un inviato della Cnn che aveva incontrato il premier ieri sera in albergo. Le circostanze del sequestro non sono ancora chiare: una guardia della sicurezza dell’albergo di Tripoli avrebbe descritto l’evento parlando di un “arresto”. Al Arabiya ha poi diffuso una foto che sarebbe relativa al rapimento di Zeidan: il primo ministro appare con una camicia marrone semiaperta e accanto a lui ci sono due persone.

La foto del premier diffusa dai rapitori e riportata da Al Arabiya.
La foto del premier diffusa dai rapitori e riportata da Al Arabiya.
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