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Libia, per gli USA un mese di raid. Pinotti: “Ok all’uso delle basi italiane”

Il ministro della Difesa: “Il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell’operazione militare Usa in Libia”.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente americano Barack Obama avrebbe autorizzato trenta giorni di raid aerei contro l'Isis in Libia. La notizia è stata data da Fox, secondo cui gli Stati Uniti hanno lanciato almeno sette raid da lunedì. Obama ha sottolineato che i raid sono stati compiuti su richiesta del governo di unità nazionale sostenuto dall'Onu e guidato da Fayez Serraj e che questa missione è “nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Ha inoltre aggiunto che è necessario evitare “che lo Stato Islamico diventi forte in Libia”. Nella giornata di ieri l'aviazione americana ha lanciato almeno altri tre raid su Sirte sempre facendo decollare i propri mezzi dalla nave d'assalto anfibie dei Marines Uss Wasp, che rimarrà al largo della costa libica per tutto il mese, scortata dalla cacciatorpediniere lanciamissili Uss Carney.

La posizione dell’Italia – Per quanto riguarda la posizione dell’Italia, già ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha risposto in questi termini alla domanda sull’ipotesi dell’uso della base di Sigonella: “Valuteremo se ci saranno richieste, naturalmente se prenderemo decisioni ne informeremo il Parlamento”. Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, rispondendo a un question time alla Camera, ha quindi aggiunto: "Il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione militare Usa in Libia, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell'azione in corso". Il ministro ha poi spiegato: "Il governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica, sia con gli alleati americani per verificare lo sviluppo dell'operazione e la necessità di un supporto indiretto. Il Governo ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell'Is in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza non solo di quel Paese, ma anche dell'Europa e dell'Italia".

Mosca contro i raid americani – L’intervento degli Stati Uniti in Libia ha irritato il Parlamento di Tobruk e anche Mosca va all’attacco. “Non accettiamo l’intervento straniero richiesto pubblicamente in Libia – ha detto Aguila Saleh, speaker della Camera dei deputati di Tobruk (Hor) – le decisioni prese dal governo di unità nazionale libico, che ancora non ha ottenuto la nostra fiducia, sono una violazione della Costituzione e dell’accordo politico. Si sostengano e si aiutino invece le nostre forze armate (guidate da Haftar) nella lotta al terrorismo”. “I raid americani contro le postazioni dell’Isis in Libia sono illegali perché serve una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, così l’ambasciatore russo in Libia, Ivan Molotkov. “Dal punto di vista della legittimità probabilmente” gli americani “non avevano questo diritto”, ha dichiarato il diplomatico. Non si è fatta attendere la risposta delle Nazioni Unite: “L’intervento Usa in Libia è in linea con la risoluzione Onu”, è il messaggio che arriva dal Palazzo di Vetro, dove si sottolinea come i raid “sono stati richiesti dal governo di unità nazionale”.

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