Libia: milizie annunciano la caduta di Sirte, ma nella roccaforte Isis si spara ancora
"L'Isis sconfitto a Sirte", così le milizie libiche, fedeli al Consiglio presidenziale guidato da Fayez al-Serraj, hanno annunciato la presa della città roccaforte del sedicente Stato islamico nel Paese nord africano dopo mesi di violenti e sanguinosi combattimenti. "La guerra a Sirte è finita decine di jihadisti si sono arresi alle nostre forze nel quartiere di Giza Bahareya", ha spiegato un portavoce dell'operazione a Libya Channel dando per conclusa l'offensiva contro la città costiera. Le forze libiche in particolare hanno annunciato la "caduta dell'ultima roccaforte dell'Isis a Sirte, al-Jiza al-Bahriya, spiegando che "decine di combattenti si sono arresi".
In realtà però in alcuni quartieri i jihadisti del Califfato resistono e si continua a sparare. A stretto giro infatti è arrivata la riposta in un comunicato firmato ‘Stato islamico di Tripoli', che dà conto di "combattimenti eroici del Califfato a Sirte, dove ci sono stati scontri tra i soldati del Califfo e gli apostati dell'Intesa, che hanno avuto 18 vittime, tra morti e feriti". Del resto lo stesso portavoce delle milizie governative, il generale Mohamed al Ghasri, infatti ha spiegato che "al momento non possiamo annunciare la liberazione totale della città anche se molti jihadisti si sono arresi alle nostre forze".
"La città non è stata liberata del tutto per la presenza di qualche decina di jihadisti nascosti in poche case" hanno precisato altre fonti militari spigando che "a Sirte continuano ad essere presenti jihadisti nascosti in un piccolo numero di case nella marina di Giza", l'ultima roccaforte dell'Isis dove nell'ultimo mese si sono intensificati i combattimenti che hanno visto anche decine di raid aerei americani. Già a fine agosto gran parte della città era tornata sotto il controllo delle milizie di Misurata e dei volontari di Tripoli ma i jihadisti si sono arroccati in alcuni quartieri difendendo le posizioni.