Libia, liberato il porto di Sirte: Isis in fuga
Le forze fedeli al governo di unità nazionale guidato dal premier Fayez Serraj hanno annunciato la conquista del porto di Sirte, dopo intensi combattimenti con i militanti dello Stato islamico. L'offensiva per liberare Sirte, roccaforte più importante del cosiddetto Stato Islamico fuori da Iraq e Siria, è cominciata a maggio anche con il supporto di raid aerei ed è ancora in corso. A riportare la notizia è la Bbc. Il portavoce dei militari fedeli al governo di unità nazionale, il generale Muhammad al-Ghusri, ha fatto sapere che i leader dell'Isis sono fuggiti a Sud nel deserto ma che molti militanti dello Stato Islamico sono ancora intrappolati nell'assedio. Gli scontri delle ultime ore si sono concentrati intorno al Centro conferenze Ougadougu, che sotto il regime di Gheddafi veniva usato per gli incontri internazionali e che negli ultimi mesi era stato trasformato nel centro di comando dello Stato Islamico.
Il premier Sarraj ha annunciato attraverso un comunicato la vittoria a Sirte – Già nella serata di ieri il premier al Sarraj aveva annunciato attraverso un comunicato la vittoria contro le forze dell’Isis e aveva invitato le milizie sul posto a salvaguardare l’incolumità dei civili. Il capo del Consiglio presidenziale con sede a Tripoli, inoltre, ha chiesto alle diverse fazioni militari del Paese di unirsi “alle forze vittoriose” per “costruire insieme la nazione libica ed essere uniti contro il nemico comune”. Intanto Sirte inizia in parte a tornare alla normalità. Il portale di informazione Alwasat ha riferito ieri, pubblicando anche alcune foto, che nelle aree della città liberate dalla presenza dell'Isis si sono tenute le preghiere del venerdì. Le funzioni religiose, officiate nella moschea di al Thalathine, sono state trasmesse in diretta tv dalle emittenti libiche al Nabaa e al Tanasoh.
