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Libia, le truppe di Gheddafi abbandonano Ajdabiya dopo attacco della NATO. Il dittatore torna in TV. IL VIDEO

Continuano gli scontri in Libia tra le forze di Gheddafi ed i ribelli. Dopo un intenso bombardamento delle Nato le forze del regime hanno abbandonato la città di Ajdabiya. Intanto Gheddafi torna in televisione.
A cura di Cristian Basile
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Gheddafi Libia NATO

Le truppe di Gheddafi hanno abbandonato poco fa la città di Ajdabiya, che bombardavano da sabato, dopo che gli aerei della NATO hanno attaccato intensamente le loro posizioni nei dintorni della città, secondo quanto ha comunicato il medico Ahmed Inasi, uno dei pochi che ancora si trovano nella località assediata. Decine di cadaveri di militari leali a Gheddafi giacciono nei pressi della porta est di Ajdabiya e lungo la strada che unisce la città a Brega, dopo l'attacco degli aerei NATO. Intanto è giunta a Tripoli una delegazione dell'Unione Africana per cercare di mediare tra le due fazioni in guerra in Libia.

La delegazione formata dai presidenti del Mali, del Sudafrica, della Repubblica del Congo e della Mauritania, incontreranno prima Gheddafi nella capitale libica per poi recarsi a Bengasi, capitale dei ribelli, per confrontarsi con i membri del Consiglio Nazionale di Transizione e cercare una soluzione che metta fine a questa sanguionosa crisi iniziata ormai due mesi fa.

Nel Paese continuano però gli scontri e almeno 21 combattenti, 10 ribelli e 11 gheddafisti sono morti oggi durante i combattimenti nei dintorni della città di Ajdabiya. I militari di Gheddafi si erano posizionati in diversi quartieri della città dove erano entrati a borso di veicoli civili non appena avevano posto cecchini sui tetti degli edifici.

Nel frattempo Gheddafi è comparso nuovamente in alcune immagini trasmesse dalla televisione di stato libica, mentre visitava una scuola elementare di Tripoli. Nelle immagini, che secondo la televisione, sono state girate questa mattina nella capitale, Gheddafi entra nella scuola protetto dalle sue guardie del corpo e cammina in mezzo a un gruppo di bambini che lo acclamano e che urlano slogan anti-occidentali.

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