Libia, la NATO chiede scusa ai ribelli dopo averli bombardati per errore
Mentre la guerra in libia sembra aver raggiunto una fase di stallo, il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha espresso poco fa il proprio dolore per gli attacchi dell'aviazione alleata, che per sbaglio aveva bombardato ieri una colonna di blindati ribelli nelle vicinanze della città di Brega. Le scuse di Rasmussen giungono inaspettatamente considerato che poche ore prima la NATO aveva rifiutato di scusarsi con i ribelli dichiarando di non avere nessuna colpo per l'errore pur ammettendo che gli attacchi nei dintorni della città di Brega avrebbero potuto uccidere diversi combattenti ribelli.
"Pare che due dei nostri attacchi potrebbero aver colpito le forze del Consiglio Nazionale di Transizione che si trovavano i dei carri armati" aveva dichiarato da Napoli il vicecomandante delle operazioni alleate in Libia, l'ammiraglio britannico Russell Harding. La NATO aveva inizialmente spiegato che non prevedeva di scusarsi per l'incidente in quanto non era a conoscenza del fatto che i ribelli fossero in possesso di carri armati, un tipo di veicolo che finora era stato usato solo dal regime di Mu'ammar Gheddafi e che, per tanto, erano obiettivo dell'Alleanza nella sua missione per difendere la popolazione civile.
Il capo di Stato Maggiore degli insorti, Abdel Fatah Yunes, ha dichiarato stanotte in una conferenza stampa a Bengasi, che il "fuoco amico" della NATO (il secondo in meno di una settimana) ha causato la morte di 4 uomini ed il ferimento di altri 14. Lo stesso Yunes aveva anche espresso la propria delusione nei confronti dell'Alleanza Atlantica: "La NATO ci ha deluso", aveva detto precisando che "stanno morendo decine di civili ogni giorno", specialmente a Misurata, senza che la NATO (la Nato da una settimana ha preso il controllo militare di tutte le operazioni nel paese ndr.) risponda attaccando all’artiglieria di Gheddafi.