Libia, la figlia di Failla accusa: “Non ci hanno aiutato a riportarlo a casa”
Update 23:00 – É decollato intorno alle 22 e 30 da Tripoli l'aereo che riporterà a Roma le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano, i due italiani uccisi in Libia. Il volo dovrebbe avere una durata di circa due ore e atterrare in nottata nella Capitale.
"Mio padre era una persona buona. Non ci hanno aiutato a riportarlo a casa". Così si è sfogata Erica Failla, la figlia ventitreenne di Salvatore, uno dei due ostaggi italiani uccisi in Libia, durante un incontro con i giornalisti nello studio del legale Francesco Caroleo Grimaldi per esprimere tutta la sua rabbia. "Ci hanno detto di stare zitti, di non fare scalpore. Ci hanno detto di non rispondere alle domande dei rapitori. Dov’è lo Stato?", ha detto la ragazza, che ha aggiunto che la sua famiglia ha "fatto quello che ci hanno detto, ma non è servito a nulla". Erica Failla ha denunciato anche il fatto che "ci è stato detto dai familiari di Piano che la Farnesina ha riferito loro che sono stati costretti a dargli i corpi per l'autopsia perché hanno puntato le armi alla testa dei rappresentanti italiani che sono attualmente in Libia".
La moglie di Salvatore Failla, Rosalba, ha ricostruito l'ultima volta che ha sentito il marito al telefono, il 13 ottobre 2015. "Uno dei sequestratori si sforzava di parlare italiano", ha ricordato la donna, che ha precisato che da quel giorno ha ricevuto istruzioni di "non prendere più il telefono, farlo squillare e non rispondere e informare chi dovevo informare comunque. Mentre nell'ultima telefonata di due mesi fa forse, io ho risposto perché avevo la tentazione di rispondere ma mi hanno staccato il telefono". Secondo la moglie, quell'ultima telefonata sarebbe stata una richiesta di soccorso da parte del marito: "Secondo me Salvo mi chiedeva aiuto, perché la sua voce era molto sofferente. Io mio marito lo conosco, sentivo che soffriva, loro dicevano di no". Rosalba Failla ha aggiunto che non vuole i funerali di Stato per il marito. "È da lunedì – ha aggiunto – che siamo qua, ci siamo portati solo un cambio, perchè dovevano arrivare quel giorno. Non sappiamo quando tornano, le ultime notizie che ci hanno dato è che gli avevano fatto l'autopsia ed io li ho mandati a quel Paese ed ho staccato il telefono".
Intanto oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha chiarito che un eventuale intervento in Libia da parte dell'Italia sarà possibile solo con l'autorizzazione del Parlamento: "Il governo non si farà trascinare in avventure inutili e perfino pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Non è sensibile al rullar di tamburi e a radiose giornate interventiste ma interverrà se e quando possibile su richiesta di un governo legittimo".