Libia, l’Onu avverte: “Un mese per trovare un accordo politico”
Mentre continuano i negoziati per formare un governo di unità nazionale che possa opporre resistenza all'avanzata dell'Isis in Libia, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha deciso di prorogare la missione Unsmil nel Paese, di fatto lanciando un ultimatum alle forze in campo. Con una risoluzione adottata all'unanimità dai quindici rappresentanti diplomatici, si è deciso di estendere il mandato di Unsmil, che è in scadenza il 13 marzo, fino al prossimo 31 marzo 2015. In pratica un mese di tempo in tutto per cercare di risolvere la situazione per via politica, il che dovrebbe essere il primo passo per poi autorizzare un qualche intervento internazionale finalizzato ad aiutare il nuovo governo nella lotta al terrorismo. "Determinando che la situazione in Libia continua a costituire una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, e agendo in base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, il Consiglio decide di estendere fino al 31 marzo 2015 il mandato di Unsmil" spiega il testo. Con la stessa risoluzione sono state estese anche le sanzioni in vigore sempre sino al 31 marzo 2015, incluso l'embargo sulle armi.
Le trattative in Marocco
Il compito di trovare un punto di unione tra le varie fazioni è stato affidato al mediatore Bernardino León che però ha già precisato di non farsi troppe illusioni avvertendo il Consiglio di Sicurezza che l’emergenza è tale da non lasciare tanto tempo. L’obiettivo di León è convincere tutti ad accettare un governo di unità nazionale, per poi riscrivere la costituzione. Le trattative sono in corso in Marocco dove, proprio in concomitanza con la risoluzione Onu, Leon ha incontrato una delegazione composta da 23 persone in rappresentanza di tutti i gruppi coinvolti. In linea generare tutti sembrano disponibili alla trattativa, ma come ha sottolineato uno dei rappresentanti "Anche se i politici in Marocco lo firmassero, poi avrebbero la capacità di fermare tutte le milizie in campo?".